DI STEFANO CASINI

Il 15 giugno del 1930 nasceva a Finale Emilia in provincia di Modena, Giovanni Costanzelli, uno dei più eccellenti connazionali, che ha dato la vita per la nostra, la sua collettivitá. É scomparso ieri mattina perchè, come ci dice la primogenita Eliana, "era stanco di vivere in una sedia a rotelle e non mangiava più". E la dichiarazione di Eliana non ci sorprende per niente. La sua vita è stata sempre piena! Piena d'amore, di lavoro e di dedicazione e si é lasciato andare senza soffrire.

Lo conosco da quando sono arrivato in Uruguay, quando avevo i pantaloni corti, nel lontano 1965, ed ero un ragazzino appena arrivato con la famiglia dall'Italia. Giá in quell'epoca era uno dei "personaggi" della comunità italiana. Con la sua fabbrica di prodotti di carmica aveva dato una forte impronta a tutte le associazioni e istituzioni italiane, come la sua cara Scuola Italiana di Montevideo, dove ha occupato tutti i ruoli, fino alla Presidenza.

Fondatore e presidente di varie associazioni italiane in Uruguay come l'Associazione Combattenti e Reduci, Giovanni lo ricordiamo sempre per il suo sorriso spontaneo, la sua dolcezza infinita, mescolata con un carattere forte e sicuro. Nella sua vita ha fatto di tutto, nonché avere un figlio (3 figlie), piantare un albero e scrivere un libro.

Giunto in Uruguay a principio degli anni 50 come decine di migliaia di connazionali, Giovanni venne con i suoi parenti, anche se i fratelli, poi son rimasti in Italia. Erano epoche dure, ma il papá di Giovanni, fascista convinto, giunse in questo paese con il sufficiente danaro per fondare una fabbrica che, per decenni, fu una delle più importanti dell'Uruguay nel settore della fórmica.

L'anno scorso, molti di voi ricorderete l'omaggio che facemmo a Giovanni per i suoi 90 anni. Da molto tempo non poteva più camminare ma era sempre pronto a dimostrare un particolare affetto e amore per me, che l'ho sempre sentito come un padre buono. Abbiamo lavorato insieme nella collettività e i suoi consigli non mancavano mai, tutti indispensabili per capire come agire con i connazionali. Per decenni non è mai mancato all'anniversario di tutte le associazioni italiane. Ha vissuto con l'amore della sua cara moglie Angela, un portento di donna e di madre e delle figlie Eliana, Paola e Fiorella che si sono distinte sempre.

Nella nostra comunità ha coperto praticamente tutti i ruoli d'eccellenza, ottenendo numerose distinzioni, anche Commendatore. Da oltre 10 anni non poteva camminare, ma lo si vedeva sempre dove c'era un tricolore. Un ITALIANO con tutte le lettere in maiuscolo, Giovanni non ha mai nascosto le sue idee di destra, ma sempre rispettando il pensiero di tutti. Ha vissuto da giovane uno dei periodi più scuri della nostra storia, fu anche un "balilla" e al principio ammirava il Duce, ma, quando si rese conto della pazzia di entrare in guerra, lo ha sempre attaccato. "Mi son sentito tradire da Mussolini" diceva sempre.

In ogni caso, nella mia vita, ho conosciuto pochissimi repubblicani come lui, con una profonda impronta democratica, accettava, discuteva, ma accettava tutti, con quella bontá dei "Grandi", con uno spirito SEMPRE costruttivo. Durante la sua presidenza alla Scuola Italiana, l'Istituzione ha avuto un periodo di gloria, quando la visitarono dai Presidenti delle associazioni ai Presidenti della Repubblica dell'Uruguay e dell'Italia. Amico personale di uno dei più grandi politici per gli italiani all'estero Mirko Tremaglia, Giovanni ha sempre dato il suo meglio, il suo sorriso, il suo amore per la vita, la famiglia e la sua Patria, l'Italia. Ma ha anche amato molto l'Uruguay, la sua seconda patria – come sempre diceva – e la Scuola Italiana di Montevideo è stata sempre la sua istituzione preferita. Ha fatto politica emigratoria per mezzo secolo, con una dedicazione full time e lascia un vuoto enorme per tanti italiani che hanno imparato da lui, dal senso comune all'amore per l'Italia. 

Sempre ci sará spazio per Giovanni Costanzelli nei nostri cuori. Ci ha insegnato a vivere e a sorridere! GRAZIE GIOVANNI

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