Di STEFANO GHIONNI

Insieme al caso Durigon, quello sullo "ius soli" è un po' il dibattito che sta infiammando la già rovente estate della politica italiana. Anche sull'onda dei successi azzurri alle Olimpiadi di Tokyo, c'è chi, infatti, in questi giorni, è tornato ad invocare con forza l'approvazione di una legge sul diritto di cittadinanza. Tra questi, spicca il segretario del Pd Enrico Letta, costantemente alla ricerca di una battaglia che, come scrive IlGiornale.it, “ne caratterizzi la leadership”. Per il “numero uno” del Nazareno: "lo ius soli riguarda centinaia di migliaia di ragazzi che sono italiani a tutti gli effetti ed è veramente uno scandalo e un delitto per il nostro paese non dargli la cittadinanza". Parole chiare, le sue, che trovano sì sponda negli ambienti di Leu, ma non in quelli del M5S e neanche tra i renziani, dove si preferisce predicare cautela. Se è vero, infatti, che da sempre la Lega di Salvini si è opposta allo ius soli (“invece di vaneggiare di ius soli, il ministro dell'Interno dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia", ha tuonato, nei giorni scorsi, il segretario del Carroccio, contro la Lamorgese), sono le posizioni dell'ex maggioranza giallorossa, un tempo compatta nei ranghi del Conte bis, a destare dubbi e perplessità. Per capirci, l’invito di Letta non è stato nemmeno commentato da Giuseppe Conte. Il leader pentastellato ha preferito tenersi a debita distanza dalla “patata bollente”. Perché questa scelta? Semplice: perché l'avvocato di Volturara sa che il Movimento, sull'argomento, è spaccato e che la fuga in avanti di Letta rischia solo di creare ulteriori grattacapi. Basta guardare alle prese di posizione ufficiali dei pentastellati. Per Paola Taverna, vicepresidente del Senato e uno tra i consiglieri più ascoltati da Conte “nell'attuale situazione politica ci sono altre priorità”. A farle da contraltare, sempre nel Movimento, ecco Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e relatore della nuova legge sulla cittadinanza, secondo il quale: “Non si può eludere una nuova legge sulla cittadinanza”. Come a dire: l'alfa e l'omega nello stesso partito. A ingarbugliare ulteriormente le carte sul tavolo dell’eterogenea maggioranza di governo, proprio come nel dibattito sul Ddl Zan, ecco Italia Viva, a sua volta sferzante rispetto ai dem: “Ius soli? Bisognerebbe occuparsene, non solo a parole. Bisognerebbe condividere una soluzione equilibrata”, è il parere di Ettore Rosato che suona tanto di tirata d’orecchie nei confronti di Enrico Letta.