Ho incontrato un uomo felice. Un uomo che vive con 50 animali ai quali dedica tutto il suo tempo e le sue cure. È la vita incredibile di Paolo Renna, cognome italiano per via del padre pugliese, madre olandese e lui stesso olandese, nato a Leiden nel sud dei Paesi Bassi.

Vive a Monterubbiano, su una collina marchigiana, 400 metri d’altezza, a otto chilometri dal mare, con un panorama mozzafiato su tutto il litorale adriatico, a metà strada fra Pescara e Ancona. Paolo Renna è un uomo vigoroso, sulla cinquantina. Ha vissuto 35 anni in Olanda, a ‘s-Hertogenbosch, con un mestiere gratificante e di successo, il designer. La sua genialità creativa gli ha consentito un notevole ritorno economico nei rapporti con aziende di gioielli americane e cinesi. Gli poteva bastare. Un lavoro comodo e appassionato al computer. In più, ha fatto il pizzaiolo e il pasticciere.

A 35 anni si trasferisce in Belgio, a Maaseik. Qui si stabilisce in una vecchia fabbrica di sigari piazzando il suo studio a piano-terra e l’abitazione al primo piano. È già una svolta. Un giorno vede nel giardino del vicino due agnelli. Si intenerisce. E scatta qualcosa. Scopre la sua vera passione. Avere cura degli animali. Paolo richiama in Belgio suo padre Felice, pugliese di Minervino Murge. Parlano dell’Italia. Il padre muore giovane, mentre sono in Belgio, e il desiderio di Paolo di venire in Italia si fa più forte. Dell’Italia è entusiasta la sua compagna, Cocky, una olandesina deliziosa e sempre sorridente. Paolo pensa già a una grande fattoria. In Belgio, ha già cominciato ad avere cura di molti animali, quattro asini come se ne vedono tanti in Puglia (il legame col padre è fortissimo), nove mastini napoletani, tre maiali asiatici, un cavallo polacco di pelo bianco. L’ex fabbrica di sigari dove Paolo si è sistemato a Maaseik gli consente di mettere su una fattoria. Ma vuole venire in Italia.

“Ho il cuore italiano” ripete. Scarta la Toscana, troppo cara, e punta sulle Marche. E, sette anni fa, arriva a Monterubbiano. Ci arriva con due camion. Su uno porta gli animali che aveva in Belgio, sull’altro alberi di ulivo e palme. L’amore per gli animali lo fa diventare vegetariano. A Monterubbiano gli animali che Paolo cura sono cinquanta. Cocky condivide con Paolo la passione di curarli. Quello di Paolo non è un hobby, ma un appassionato lavoro pesantissimo. “Questa è la mia vita - dice Paolo - Questa vita per me è tutto. Non desidero niente altro. I miei animali non li vendo, né li sfrutto per fare soldi. Li tengo a vivere con me. Invecchiano con me. E siamo in un posto bellissimo, fra cielo e mare. Qui è sempre vacanza”. Ed ecco sfilare le asine col nome di Caramella, Perla, Giulietta e Olivia, seguite dal minuscolo Coco, nato da un pony e da un’asina. Più in là si svela la forza di Nero, il toro zebù dell’India. Ed ecco i tre bufali, Cappuccio, Paoluccio e Barolo. “Tentano sempre di scappare - racconta Paolo - Nello steccato corre una leggera corrente elettrica che gli pizzica il pelo e li fa desistere di accanirsi sullo steccato. Ma sono furbi. Hanno capito che, quando c’è il temporale, la corrente salta e allora danno l’assalto allo steccato”.

C’è il pony Michelino. E ci sono dieci cani piccoli e dieci maremmani. Si stagliano con la loro eleganza e una vita vip i due cavalli Babà e Novel. “Vengono dal Palio di Siena” precisa Paolo con un certo orgoglio. Con Paolo Renna ci siamo conosciuti al mare, al Bagno di Luisa, a Porto San Giorgio. Luisa, una delle più belle ragazze di Porto San Giorgio, oggi in là con gli anni si traveste da squaw e controlla dall’alba al tramonto gli ombrelloni. Di Mario Piermarini, il marito, sarebbe un’altra storia da raccontare.

Ha girato il mondo da provetto meccanico sulle piattaforme petrolifere, è stato in Siberia, in Sudamerica, nel deserto africano. Le foto del loro matrimonio li ritraggono bellissimi, una coppia hollywoodiana. Lo chalet, con preziosa cucina di pesce e un terrazzino sul mare, come non ce n’è altri sul litorale, è gestito con garbo e caratterino da imprenditrice scattante dalla figlia Patrizia, ai fornelli dominano Maria e Marisa, al bar si avvicendano Iris e Lara. Proprio l’altro giorno, al Bagno, è arrivato trafelato Paolo Renna.

“Miracolo, cammina!”. Era successo che Nino, il maiale di 300 chili, da mesi s’era assopito senza dare più segni di vita e, all’improvviso, s’è tirato su. E così, con questa buona notizia, Paolo ha potuto gustarsi con Cocky il suo imprescindibile menù vegetariano, pasta di grano saraceno e riso con salsa basilico e mandorle, paté di ceci. “Ora ho un grande progetto - dice Paolo - Realizzare al computer, con l‘aiuto del violinista Valentino Alessandrini, un grande messaggio musicale per le Marche. Non per soldi, ma per comunicare la mia passione per questa terra. La passione musicale l’ho ereditata da mia madre che mi ha sostenuto in tutte le mie iniziative. L’ho persa giovanissima in un incidente stradale. Lei era in bicicletta. Lei mi ha anche inculcato l’amore per gli animali”. È arrivato al mare su una Moto Guzzi targata Bari. “C’è un motivo. La targa è un omaggio del cuore al mio papà pugliese”.

Di Mimmo Carratelli