di Franco Esposito

Arriva la stangata. Il rincaro delle bollette della luce e del gas non è una drammatica ipotesi; è una ineludibile certezza. Gli italiani andranno a sbattere il muso in autunno su aumenti fino al quaranta per cento. Ormai ci siamo, i rincari scattano a ottobre. La stangata costerà sui 250 euro a ogni famiglia. Poveri noi, già vessati da ogni sorta di aumento. I bilanci familiari, in forte crisi, rischiano di andare in rosso profondissimo. L'allarme l'ha lanciato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, durante il convegno della Cgil. 

Mai una buona notizia per gli italiani. Questa è pesante, brutta davvero. La bolletta elettrica era già aumentata del venti per cento lo scorso trimestre. Aumento su aumento, il prossimo sarà del quaranta per cento. Inevitabile sopravviene una domanda: dove andranno a sbattere la testa gli italiani? Domanda di riserva: cosa farà il Governo, come intende regolarsi? 

Il Governo, a luglio, ha speso 1,2 miliardi per frenare il maxi aumento. Spesi i soldi dal programma Parchi per il Clima, 350 milioni. Un controsenso logico spiegato solo dall'urgenza di raccattare risorse in attesa di ripianare l'ammanco e, soprattutto, di mettere in campo soluzioni immediate contro i successivi rincari in bolletta. 

Adesso, ora, il Governo non dispone di adeguate risorse. La dichiarazione del ministro ha preso tutti in contropiede, nessuno si aspettava che al rincaro di luglio potesse aggiungersi quest'ultimo pesante balzello. "Queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle", ha ammonito se stesso e tutti il titolare della transizione ecologica. 

Davanti allo sgomento degli interlocutori e suoi ascoltatori, Cingolani ha aggiunto che "il governo è impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette". Il rincaro da parte dell'Autorità di luce, acqua e gas, l'Arera guidata da Stefano Besseghini, è destinato a tredici milioni di famiglie che si trovano sul mercato tutelato. Il motivo dei poderosi rincari autunnali viene spiegato con "il rialzo delle materie prime legato alla ripresa economica, la riduzione delle forniture di gas dalla Russia e l'escalation senza precedenti delle quote di CO2". Traducibili nei permessi che i produttori di energia sono costretti a comprare per compensare le emissioni, scaricando poi i costi in bolletta. Ne consegue il nuovo rialzo a due cifre delle bollette elettriche e del gas, dal prossimo ottobre. 

Ma all'estero come funziona? Anche in Francia, Germania e Spagna si registrano rincari significativi. Soprattutto in Spagna, dove i prezzi energetici sono schizzati al livello più alto dal 2002. Il governo iberico ha comunicato che potrebbero triplicare entro la fine del 2021. Ma sono allo studio misure compensative per attenuare gli effetti della corsa ai rincari. 

Siamo, noi italiani poveracci, esattamente al cospetto dello stesso boom dei prezzi che già a luglio ha fatto schizzare le tariffe di luce e metano. Il Governo ha stanziato miliardi per ridurre i rincari delle bollette fino al venti per cento, poi limati a +15,3% per il metano e +9,9% per l'elettricità. Ma da allora il Governo è corso solo ai ripari; mai messo a punto, sul tavolo, un piano alternativo alla mitigazione delle bollette. Grazie a risorse che sanno molto di "gioco delle tre carte". Ovvero, lo spostamento all'ultimo momento da una voce di destinazione a un'altra. 

Una soluzione inevitabile che il Governo pare voglia adottare anche questa volta. Secondo l'Unione nazionale dei Consumatori, in assenza di un correttivo in corsa, sulle famiglie si scaricherebbe una stangata di 247 euro. Parecchio oltre le stime, già cupe, del ministro Cingolani. Corre una voce insistente, all'interno del Palazzo: il ministro avrebbe fornito l'aumento della materia prima e non quello della bolletta finale. Davide Tabarelli, presidente di Nomisima Energia, è dell'opinione che la bolletta del gas lieviterà tra due settimane del quaranta per cento, mentre quella della luce potrebbe fermarsi al trenta per cento. 

Di chi la colpa? Della quotazione del gas, raddoppiata negli ultimi sei mesi. La domanda è infatti esplosa soprattutto in Asia. Dove dall'inizio del 2021 si sta facendo incetta di gas naturale liquido, il Gnl, in sostituzione del carbone per la produzione di energia. La fornitura europea risulta di conseguenza ridotta e i prezzi schizzano alle stelle. 

Il ministro Cingolani ritiene che sul fronte bollette "non si può andare a tamponare ogni trimestre, bisogna fare qualcosa di strutturale. Qualcosa che deve rimanere, anche a livello fiscale". Traduzione: la sterilizzazione dell'Iva o lo spostamento degli oneri generali di sistema, tutti quei balzelli caricati sulle bollette. Qualcosa come quattordici miliardi all'anno, sulla fiscalità generale. 

Interventi indubbiamente di prospettiva che necessitano di tempo per essere attuati. E per evitare un prossimo rincaro a gennaio, che tanto ci sarà. Il gruppo Enel una sua soluzione ce l'ha: dare un accelerata dello sviluppo delle energie rinnovabili.