No alla perizia che ne accerti le condizioni di salute. Lo ha chiesto, ieri, Silvio Berlusconi, in una lettera indirizzata al presidente del collegio giudicante, nell'ambito del processo "Ruby Ter", in corso al tribunale di Milano, che lo vede imputato. Lo scorso 8 settembre l’ex premier - entrato ed uscito diverse volte dall'ospedale, nell'ultimo anno, dopo aver contratto il Covid - ha presentato una nuova richiesta di sospensione del processo per legittimo impedimento legato alle sue condizioni di salute. Da qui la mossa dei giudici di affidare a tre periti la consulenza per stabilire se il leader di Forza Italia sia o meno in condizione di poter prendere parte al processo. "Non posso accettare questa decisione, che è lesiva della mia storia e della mia onorabilità” ha rimarcato il Cavaliere chiedendo, che si “proceda dunque in mia assenza nella celebrazione di un processo che neppure sarebbe dovuto iniziare". Per Federico Cecconi, avvocato di Berlusconi, la prosecuzione del processo sarebbe una "decisione che rischia di costituire un grave vulnus per la difesa”.