di Mimmo Carratelli

Il Napoli dei quattro moschettieri (Koulibaly, Fabian Ruiz, Anguissa, Osimhen) e di un capitano coraggioso (Insigne) a capo di una squadra splendida-splendente sosterrà in tre giorni la controprova del primato conquistato a Udine con una esibizione di altissimo livello, gran merito di Luciano Spalletti che ha portato il Napoli oltre i limiti e le diatribe ambientali e di spogliatoio, oltre le conduzioni fallimentari di Ancelotti e Gattuso, oltre le aspettative di una piazza irrequieta e impaziente. 

Stasera a Genova, contro una vibrante Sampdoria, rilanciatasi ad Empoli col brio e i gol di Ciccio Caputo, stagionato ma elettrico bomber pugliese, e dell'eterno Quagliarella, acrobata del gol, il Napoli è atteso alla conferma della sua nuova condizione di grande squadra. È possibile che a Udine, una sera all'improvviso, il Napoli sia giunto a quella maturità, al gioco e alla sicurezza mancati sinora a una formazione di rilevante qualità tecnica. 

Nell'era De Laurentiis, solo tre allenatori prima di Spalletti hanno fatto bottino pieno nelle prime quattro giornate (quattro vittorie per Benitez 2013-14, Sarri 2017-18 e Gattuso 2020-21). Alla quinta giornata, Benitez pareggiò al San Paolo col Sassuolo (1-1); Sarri vinse anche la quinta partita, 4-1 sul campo della Lazio; Gattuso perse in casa contro il Sassuolo. Vincendo a Genova, Spalletti eguaglierebbe il record di cinque vittorie di Sarri nell'anno dei 91 punti. Sarri andò oltre vincendo tutte le partite sino all'ottava giornata. 

Il Napoli può vincere a Marassi contro la Sampdoria? Al Napoli di Udine, dove tutta la squadra ha funzionato perfettamente, niente è proibito. Può battere chiunque. La Sampdoria di D'Aversa (4-4-2) è squadra meno poderosa dell'Udinese multinazionale, ma può essere più sorprendente. In casa, ha ceduto di misura al Milan alla prima giornata (0-1) e ha rimontato due volte l'Inter (2-2). Contro i rossoneri è rimasta schiacciata sul gol di Brahim Diaz dopo nove minuti. 

È possibile che Spalletti parta con un solo cambio (Zielinski-Elmas) sulla formazione di Udine. Non c'è motivo per un turn-over immediato. I cambi nel corso della partita consentono a Spalletti svariate soluzioni. Uno dei punti positivi di questo Napoli è il coinvolgimento di tutta la "rosa", nessun giocatore viene ignorato come è successo in passato. E, poiché si gioca in sedici con gli slot delle sostituzioni, tutti sono pronti a dare il loro contributo (Ounas in grande spolvero) e le chances del Napoli aumentano. 

Nella partita di Udine, dove il Napoli non ha imposto solo il suo gioco ma i tempi di gioco, rallentando e schizzando, si è notato un pressing di squadra, novità assoluta, dal primo all'ultimo minuto. Con la palla all'Udinese, s'è visto ogni azzurro "incollato" all'avversario diretto con i rientri degli attaccanti. L'Udinese ha avuto difficoltà a far circolare la palla. Il Napoli la recuperava e partiva. La fase difensiva ha inaridito la manovra friulana consentendo pochissimi palloni alle due punte (Pussetto e Deolofeu) e limitando l'assalto sugli esterni. 

La Sampdoria non consentirà quanto consentito dall'Udinese che, nonostante il 3-5-2, raramente ha raddoppiato il controllo sulle fasce, superata sulla sua destra dal tandem Mario Rui-Insigne e, a sinistra, dalle piroette di Politano accompagnate dalle discese di Di Lorenzo. La Samp non farà lo stesso errore. Forse, l'Udinese con una classifica ammiccante è stata tradita dall'ambizione di vincere coprendosi male. La Sampdoria avrà tutt'altro atteggiamento difensivo ed è prevedibile che, di fronte a un super Napoli, rafforzi gli argini lanciando palla lunga per il contrattacco. 

La linea mediana della Samp vanta ottimi giocatori di contenimento (ma non ci sarà Thorsby) e cursori esterni, dal vecchio Candreva (34 anni) al più temibile danese Damsgaard, uno dei migliori giocatori dell'ultimo Europeo vinto dall'Italia, un gol alla Russia e uno all'Inghiterra. Ciccio Caputo, ex Sassuolo, e l'eterno Quagliarella sono capaci di sorprendenti colpi realizzativi. 

La Samp ha più di un'arma per impegnare il Napoli e condizionarne la partita se la squadra azzurra non avrà la stessa intensità di Udine, lo stesso pressing a tutto campo e la perfetta organizzazione a centrocampo con Fabian Ruiz, rivelatosi eccezionale play e gioco a un tocco, assistito dalla personalità di Anguissa, il rinforzo più notevole e decisamente il più indovinato, con Zielinski che si dovrà "sacrificare" in copertura come ha fatto disciplinatamente Elmas ma con meno qualità del polacco. È possibile che il Napoli giochi col 4-3-3 e col 4-2-3-1 variando in partita. 

Il Napoli non deve aspettarsi una Samp che giochi a viso aperto (voleva farlo l'Udinese). Forse lo farà all'inizio per allarmare gli azzurri, ma il Napoli ha le capacità di impossessarsi della gara e dettare le sue "condizioni". Siamo solo alla quinta giornata e il primo posto non produrrà alcuna pressione. In ogni caso, dopo anni di tentativi, il Napoli è maturato e, ora, sembra proprio che sappia gestire le partite. Il ritmo lento e la manovra paziente con le accelerate improvvise di Udine hanno proposto una nuova, affidabile personalità della squadra azzurra. Confermando a Genova la prova di Udine, il Napoli può conservare il primato, ma soprattutto potrà ribadire il suo ruolo di gran protagonista in questo campionato.