Gongola Enrico Letta. E si tiene stretto il successo elettorale riscosso alle amministrative. “Oggi può nascere una nuova stagione politica, il nuovo Ulivo: un centrosinistra moderno e anche radicale, nei comportamenti e nei temi” ha spiegato, a caldo, particolarmente convinto, il segretario del Pd, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano Repubblica. Il sogno confessato è, appunto, quello di dare vita ad una coalizione di centrosinistra allargata, con il coinvolgimento sempre più attivo di quel che resta del M5S e degli altri cespugli di marca progressista.

Solo un inizio, certo. Un primo tassello. Perché potrebbe anche non bastare, viste (anche) le quotazioni al ribasso dei pentastellati, partito che di quel cartello dovrebbe rappresentare, almeno in teoria, la seconda forza in termini di peso. Per capirci: in un’alleanza del genere, Letta dovrebbe provare a coinvolgere forze come quelle di Matteo Renzi (Italia dei Valori) o Azione del centrista Carlo Calenda, autore di un vero e proprio exploit nella Capitale.

D'altronde, così come il vecchio Ulivo prodiano andava da Rinnovamento Italiano di Dini a Rifondazione Comunista di Bertinotti, anche il nuovo Ulivo dovrebbe inevitabilmente, comprendere tra le sue fila non soltanto Verdi e grillini, ma, appunto, pure i vari Renzi e Calenda che, però, è storia nota, non hanno mai particolarmente amato la "coalizione giallorossa", ex rottamatore in primis, da sempre fustigatore di Grillo & co. Insomma, il sogno di Letta non è di quelli semplici da realizzare. Per battere il centrodestra alle prossime Politiche, l’ex premier e segretario del Pd dovrà infatti provare a mettere insieme tutto ed il contrario di tutto fidando anche sull'apporto di personaggi come Giuseppe Conte che, come lui, ambiscono a ruoli di leadership. E questo, in ottica candidatura palazzo Chigi, sì che sarebbe un gran problema.