di PIETRO SALVATORI

Ha pochi dubbi Federica Dieni, vicepresidente del Copasir, parlamentare M5s alla seconda legislatura, dopo il magro bottino delle amministrative: “Non si riparte solo pensando al risultato, serve a prescindere iniziare a costruire un nuovo Movimento. E per questo servono contenuti forti, ma anche l’entusiasmo di un gruppo di persone unito e compatto, non può esserci un solo frontman che parla per tutti”. E proprio per questo invoca una rottura con il passato per la futura segreteria, perché “se Conte pensa di cambiare il Movimento con la solita piccola cerchia di certo non aiuta”.

Qual è il giudizio su queste elezioni?
Bisogna essere intellettualmente onesti, ci si aspettava di più. L’immagine di Virginia Raggi sola a presentarsi davanti alla sconfitta è stata una brutta immagine, così anche a Torino. Bisogna mettere la faccia dove si perde. E in questo bisogna dare atto sia a Raggi sia a Valentina Sganga, che non si sono sottratte.

Si deve ripartire da qui?
Non si riparte solo pensando al risultato, serve a prescindere iniziare a costruire un nuovo Movimento. E per questo servono contenuti forti, ma anche l’entusiasmo di un gruppo di persone unito e compatto, non può esserci un solo frontman che parla per tutti.

Sta parlando evidentemente di Conte.
Dico solo che Movimento di Grillo, e poi quello di Di Maio era corale, parlavamo tutti insieme di temi e contenuti, avevamo l’entusiasmo delle nostre idee e con quelle siamo arrivati a fare i risultati che conosciamo.

Cos’è che non ha funzionato in questa ultima tornata
Sono amministrative, storicamente non siamo mai andati benissimo e questo lo sappiamo. Ma poi bisogna scegliere persone con competenze, con contenuti e che abbiano un rapporto con il territorio. Per questo mi auguro che questi criteri vengano utilizzati anche per la composizione della segreteria, non come è successo con il governo.

Si spieghi.
Guardiamo i risultati al Nord, i voti sono pochissimi, ma nella composizione del governo gran parte dei ministri e dei sottosegretari vengono da lì. Se non dai rappresentanza e voce in capitolo alle persone che ti sostengono come puoi pensare che continuino a seguirti?

Crede che Conte partirà da queste considerazioni?
Se pensa di cambiare il Movimento con la solita piccola cerchia di certo non aiuta. Deve venire costantemente a Camera e Senato, conoscerci, confrontarsi con i parlamentari, tenere in conto le osservazioni, le proposte e i dubbi che di volta in volta emergono.

Finora non è stato così?
L’abbiamo visto poco, un paio di videochiamate su Zoom, fine, mi aspetto che ci possano essere confronti costanti con il gruppo parlamentare che va unito, compattato e coinvolto per riaccendere l’entusiasmo, visto che finora ha più che altro assistito a quello che succedeva da spettatore.

Si augura che, archiviato il risultato, qualcosa cambi?
Mi auguro che venga dato il giusto peso a tutti, che si coinvolgano tutte le sensibilità in campo. Finora si è mosso abbastanza da solo, circondato dalle stesse persone che ci hanno portato a sbattere. Per questo dico cambiamo passo, ripartiamo da temi e contenuti, ma con le persone giuste, di valore, non con gente che rientra dalla finestra, perché solo così riattiviamo quell’entusiasmo e quella partecipazione sui territori che ci hanno portato a vincere.

La strada giusta è quella dell’alleanza con il Pd?
Non deve essere nostro obiettivo, ma solo un mezzo. Se diventiamo una costola del Pd non vedo nessun motivo per cui i cittadini ci debbano votare.

Si parla tanto di un nuovo Ulivo, una coalizione che vada da voi fino a Calenda e Renzi.
Io non metto veti su nessuno, anche se con qualcuno è più difficile lavorare che con altri, non è questo il nostro obiettivo. L’obiettivo è tornare a parlare di idee e di una visione politica da qui al 2050, per dare continuità alle nostre idee e alla nostra azione di governo.

Non teme che se Conte prenderà scelte nette, sulla squadra e sui contenuti, il Movimento rischia nuovamente di spaccarsi?
Ma Conte dovrà fare delle scelte, la politica è prendere decisioni. Se temporeggia scontenta tutti.