di GIUSEPPE MELILLO

Che senso ha attaccare la sede della #CGIL in questo momento storico, dove l’attenzione sulle connivenza tra partiti di destra e movimenti neofascisti e razzisti è alta? Cui prodest? A chi giova? Mi vien da pensare che la destra italiana sia sotto “lo schiaffo” dei neofascisti, novax, italexit, ecc ecc, una destra che li ha coccolati per qualche migliaio di voti e per il vuoto di pensiero. Li hanno elevati al rango di pensatori, li hanno usati per combattere i comunisti quando in realtà stanno demolendo la democrazia, li hanno difesi umiliando la Costituzione, hanno alimentato e difeso il linguaggio violento chiedendo 100 ore di intervista e gridando al complotto. Hanno dato da mangiare alla bestia e ora la bestia vuol dimostrare che è cresciuta e può fare a meno di loro o che se deve morire non morirà sola. Che senza di loro si perde, in un modo o in un altro. Insomma mi vien da pensare che la destra parlamentare in Italia è schiava della peggio fascisteria. Hanno sdoganato il fascismo derubricandolo a fenomeno fuori dalla storia perché non hanno il coraggio di ammettere che quel fenomeno lo rimpiangono. E i neofascisti hanno deciso di attaccare un simbolo, sapendo le conseguenze, senza chiedere il permesso a chi si credeva il padrone... È giunto il tempo che i parlamentari di destra si dichiarino antifascisti. Chiudo questo mio pensiero con la stessa domanda con cui ho iniziato: Cui prodest? A chi giova non prendere le distanze dal fascismo e dai neofascisti?