di Matteo Forciniti

Si avvicina sempre di più il ritorno alla normalità in Uruguay. A partire da giovedì non è più obbligatorio l’utilizzo della mascherina negli spazi aperti anche se restano alcune eccezioni come ha informato il Ministero della Salute nel suo ultimo comunicato. In realtà un vero e proprio obbligo di copertura facciale negli spazi aperti non è mai esistito lungo tutta l’emergenza sanitaria ad eccezione degli eventi con assembramenti di persone. 

“Nella pubblica via e negli spazi aperti, senza considerare gli eventi organizzati, non sarà necessario l’uso della mascherina” esordisce il comunicato del Ministero che arriva dopo le polemiche generate per un concerto a Punta del Este che non ha rispettato i protocolli. “Nei luoghi molto affollati dove c’è un assembramento di persone come i mercati di quartiere o i centri commerciali all’aperto eccetera, è invece raccomandato il suo utilizzo” precisa il Ministero che pone come esempio il camminare o correre in strada, due attività che non implicano la protezione. Casi diversi sono invece uno spettacolo o uno stadio, “eventi dove si riuniscono centinaia o migliaia di persone e dove invece esiste la raccomandazione dell’uso della mascherina”.

Per quanto riguarda gli spazi chiusi si continuerà con le disposizioni vigenti: “È raccomandato l’uso di una maschera facciale negli spazi chiusi in tutti gli eventi che possono comportare un affollamento di persone anche se questi hanno il ciclo di vaccinazione completo. In questi casi, comunque, va assicurata una distanza minima di sicurezza interpersonale”. Le autorità governative hanno poi chiarito che una specifica obbligatorietà dell’uso della mascherina esiste e riguarda quegli eventi massivi che includono persone non vaccinate, tanto all’aperto come al chiuso.

Il nuovo regolamento è stato subito applicato dal presidente della Repubblica Luis Lacalle Pou che giovedì ha partecipato ai festeggiamenti per il 75esimo anniversario della Escuela Técnica de Aeronáutica. Per la prima volta dal marzo del 2020, il presidente ha partecipato a una cerimonia pubblica a volto scoperto così come hanno fatto altri esponenti del Governo e delle Forze Armate. Altra particolarità è stato il ritorno del saluto con la classica stretta di mano, un gesto che negli ultimi tempi era stato sostituita dal saluto con il pugno.

Senza il green pass e senza aver mai applicato particolari restrizioni lungo tutta la fase della pandemia, oggi l’Uruguay si trova tra i primi posti al mondo nella campagna di vaccinazione contro il Covid 19. Fino al momento sono state somministrate oltre 6 milioni e mezzo di dosi. Il 77,62% della popolazione ha ricevuto almeno una dose mentre 2,6 milioni di persone (ovvero il 73,48%) ha completato il ciclo di vaccinazione con entrambe le dosi e quasi un terzo dell’intera popolazione del paese ha ricevuto anche una terza dose di Pfizer dopo le prime due iniezioni di Sinovac.

Intanto il ministro del Turismo Tabaré Viera ha annunciato ieri quello che era da tempo nell’aria: l’Uruguay offrirà vaccini ai turisti a partire dal primo novembre con la riapertura delle frontiere. In base alle anticipazioni di Viera dalle prossime settimane due categorie di turisti potrebbero essere beneficiati da questa decisione che è soggetta ancora all’approvazione del Ministero delle Salute anche se sembra ormai certa: si potrebbe offrire una terza dose di vaccino ai più anziani -dato che uno dei requisiti per l’ingresso nel paese è quello di aver completato il ciclo di vaccinazione- oppure ai minorenni provenienti da paesi dove il vaccino non è disponibile per questa categoria. “È una buona notizia in termini di sicurezza dei nostri concittadini ma è anche un servizio in più che verrà offerto ai turisti quando arriveranno in Uruguay” ha commentato il ministro Viera.