La conferenza mondiale dedicata al mondo femminile, dall'architettura all'arte, è stata organizzata dall'ateneo statunitense nella propria sede italiana di Palazzo Taverna. Con la partecipazione di studiosi da tutto il mondo l'evento è stato sponsorizzato da diverse associazioni tra le quali anche la Fondazione Marisa Bellisario 
di SANDRA ECHENIQUE
La University of Arkansas è l'ateneo più grande dello stato, accoglie circa 30.000 studenti, ha una storia che risale al 1871, anno della fondazione, ma ha anche uno stretto legame con la cultura italiana. Lo conferma in primo luogo una sede dell'università anche a Roma (a Palazzo Taverna) e i programmi e le iniziative che di continuo si intrecciano con l'arte e la letteratura dell'Italia. L'ultimo esempio, ma solo in ordine di tempo, si chiama AIWAC, 1º Annual International Women in Arts Conference, un appuntamento su tre giorni per raccontare, spiegare il rapporto strettissimo del mondo femminile con la cultura. La prima conferenza internazionale ospitata proprio a Roma, a Palazzo Taverna. Un appuntamento dedicato alle donne nelle arti, comprese quelle visive, poi architettura e letteratura. "Il nostro intento - ha spiegato Francesco Bedeschi direttore del Rome Center dell'ateneo - è quello di utilizzare l'enorme potenziale della comunicazione virtuale per raggiungere studiosi e gente comune  parlando delle donne artiste dal Medioevo al XX secolo. A coordinare la conferenza la prof. Consuelo Lollobrigida, docente di storia dell'arte e architettura che si è avvalsa dell'assistenza di studenti stagisti e organizzazioni che hanno offerto il loro importante contributo. Poi relatori e presentazioni che sono arrivate da diverse parti del mondo. Ad aprire AIWAC il prof. Curt Rom, decano associato che si occupa dell'istruzione internazionale, che si è reso interprete dell'entusiasmo di tutto lo staff del Rome Center of U of A nell'ospitare quello che, nelle intenzioni di tutti, può trasformarsi in un evento significativo nella formazione storica e artistica. "Questa conferenza innovativa - ha spiegato Mr. Rom -  riunisce brillanti artisti, storici, studiosi delle arti per celebrare gli studi sulle donne con una ampia gamma di partecipanti dagli Stati Uniti e dall'Italia, ma anche da molti altri Paesi. Siamo entusiasti dell'alto livello di partecipazione al nostro primo anno e ci aspettiamo che l'evento cresca di importanza e dimensioni nel futuro. Lo staff di Rome Center ha fornito l'ambiente perfetto per un evento del genere". Rome Center di U of A Graduate School ed International Education rappresenta l'hub europeo per gli studenti dell'ateneo dell'Arkansas. E quest'anno sono 70 gli allievi dei diversi dipartimenti che studiano in Italia architettura, interior design, studi globali e infermieristica. Sul canale YouTube di U of A, previa registrazione gratuita, è possibile seguire le parti virtuali della conferenza che ha l'appoggio di tanti partner internazionali tra i quali spiccano Association of American College and University Programs in Italy (AACUPI), American Academy in Rome, European Institute for Innovation and Sustainability (EIIS). A guidare le organizzazioni italiane che hanno sponsorizzato l'evento la Fondazione Marisa Bellisario, nata nel 1989 da un'idea di Lella Golfo con l'obiettivo, come racconta l'ente stesso, di sostenere le donne nella loro vita professionale e personale, valorizzarne il merito e il talento, favorire le carriere al femminile, sensibilizzare l'opinione pubblica, le istituzioni e l'economia al raggiungimento di condizioni di reali pari opportunità. E se la Fondazione Bellisario oggi è un network che unisce migliaia tra manager, imprenditrici, professioniste, la cultura, l'impegno e il successo nelle arti delle donne rappresenta sempre il punto focale.