di Matteo Forciniti

La polemica sui viaggi in Italia dell'ex segretario di Presidenza dell'Uruguay Miguel Ángel Toma continua a far discutere. Pochi giorni fa è intervenuto al riguardo l'attuale governo di Luis Lacalle Pou che dopo un'inchiesta amministrativa ha imposto la "massima sanzione prevista per un funzionario pubblico accusato di gravi reati" con la sospensione di sei mesi e la perdita dello stipendio. Secondo l'esecutivo il comportamento di Toma "ha compromesso l'immagine istituzionale del paese" come emerge da un rapporto pubblicato da El País.

I fatti in questione riguardano le presunte irregolarità nelle diverse missioni ufficiali dell'ex segretario realizzate nel 2019 e di cui avrebbero beneficiato anche altre due persone senza un'apparente motivazione per partecipare al processo Condor a Roma. 

La decisione del governo si è basata su diversi fattori come ha riportato El País. Toma è accusato di aver tenuto una "condotta irregolare" aggravata anche dall'alto incarico istituzionale ricoperto durante il precedente governo del Frente Amplio alla guida di Tabaré Vázquez (2015-2020). Nel dicembre del 2020 il presidente Lacalle Pou era già intervenuto al riguardo sospendendo preventivamente l'avvocato dal suo incarico di pubblico ministero governativo con il trattenimento dello stipendio.

La vicenda era iniziata un anno prima, nel dicembre del 2019. Sulla base di una denuncia anonima, la Junta de Transparencia y Ética Pública (Jutep) aveva iniziato le indagini sui viaggi all'estero dell'allora segretario di Presidenza. La Jutep aveva inizialmente archiviato il caso durante l'assenza per ferie del suo presidente Ricardo Gil che in seguito mostrò la sua contrarietà alla decisione e fece riaprire il caso. La seconda indagine da parte dell'ufficio di controllo si concluse nel febbraio 2021 accusando Toma di "aver commesso un grave illecito amministrativo passibile di sanzione disciplinare" anche se l'imputato aveva chiesto la presentazione di nuove prove.

Secondo l'ultimo rapporto dell'esecutivo ci sono delle contraddizioni tra le versioni fornite da Toma e dagli altri testimoni nelle due inchieste, tanto in quella amministrativa del governo che in quella della Jutep. Un altro elemento che evidenzia il rapporto è l'assenza dell'autorizzazione formale per viaggiare da parte dell'ex presidente Vázquez.

Nello specifico, tra i fatti contestati venuti alla luce lo scorso anno, c'è la presenza nelle missioni ufficiali a Roma di Giuliana Pérez, una funzionaria della Secretaría Nacional para la Lucha contra el Lavado de Activos y Financiamiento del Terrorismo (Senaclaft). Toma ha assicurato che la professionista lo aveva accompagnato perché stava indagando "sulle rotte del denaro sporco che avrebbero potuto finanziare i militari nell'ambito dell'operazione Condor". Tuttavia, in seguito, l'ex segretario della Senaclaft Daniel Espinosa ha sostenuto che questo organismo non aveva collaborato a tale processo.

Tra queste missioni ufficiali è emerso anche un particolare che ha suscitato molto scalpore e che risale al 12 dicembre del 2019: le telecamere di Espn hanno immortalato la presenza di Toma insieme alla sua collaboratrice sugli spalti dello stadio Olimpico per assistere all'incontro di Europa League tra Roma e Wolfsberger.