Quella di stamattina può essere una giornata fondamentale per il futuro degli italiani all’estero e per la credibilità della politica stessa. Già, perché oggi a Palazzo Madama, a Roma, a partire dalle ore 11 italiane, ci sarà una discussione in seduta pubblica della contestata elezione del senatore Adriano Cario (del Maie), proclamato nella Circoscrizione Estero - Ripartizione America meridionale circa quattro anni fa. Un vero contradditorio che vedrà di fronte lo stesso Cario con Fabio Porta (antagonista all’epoca) che ha raccolto prove e testimonianze per dimostrare che quell’elezione è stata viziata dall’esistenza di almeno quindicimila voti falsi. Che di fatto hanno consentito a Cario di essere eletto. Un fatto gravissimo. Cosa chiede questo giornale? Dignità e rispetto per tutti i connazionali che vivono lontano dal BelPaese che meritano una politica trasparente e al di fuori di tutti i sospetti. Che purtroppo, in occasione dell’elezione di cui sopra, ci sono. Non lo diciamo noi, ma il Pubblico Ministero ha disposto delle perizie su cinque sezioni elettorali e la stessa Giunta per le elezioni del Senato ha indagato a seguito del sequestro di otto sezioni elettorali di Buenos Aires. Cosa ne è uscito? Il perito calligrafico ha specificato che, esaminate 125 schede di una sezione e 100 di un’altra, non vi sono mani differenti per ogni scheda, bensì la presenza di gruppi di schede riconducibili a una stessa mano. È bene precisare che noi non chiediamo una giustizia sommaria, ma che la realtà dei fatti venga accertata. Non è una battaglia politica, anche perché richiesta di verità arriva in maniera bipartisan, dalla Lega al Pd, da Fratelli d’Italia a Italia viva. Oggi nella Capitale la politica tricolore si gioca la faccia. Inutile girarci intorno, capiremo davvero se il voto degli italiani all’estero conta davvero oppure converrà gettare nella spazzatura per sempre la scheda elettorale. Staremo a vedere, ma soprattutto ad ascoltare...