Il caso Luca Ventre approda a 'Le Iene'. Nella puntata andata in onda ieri, la trasmissione di Italia 1 si è occupata della morte dell'italiano di 35 anni avvenuta il primo gennaio 2021 in Uruguay. Una morte intorno alla quale, a distanza di mesi, le ombre sono ancora tante. Si è trattato di decesso per cause naturali, oppure di omicidio?

Le lancette dell'orologio segnavano le 7:00 del mattino, quando Ventre entrò scavalcando nell'ambasciata italiana in Uruguay. Circa cinquanta minuti dopo, cinque poliziotti lo portarono in un ospedale di Montevideo su una sedia a rotelle. E, alle 8:30, fu dichiarata la sua morte.

Nel servizio a cura di Roberta Rei viene dato spazio alle parole (e al dolore) del fratello e della madre di Luca Ventre. Ed è stato proprio il fratello a voler far luce su una vicenda archiviata troppo in fretta dall'Uruguay come malore, avviando indagini personali.

“In attesa di notizie dall'ambasciata che non arrivavano, ho trovato subito una testimonianza su Internet – spiega ai microfoni di Italia 1, Fabrizio Ventre -. 'Ero davanti all'ambasciata e ho visto che portavano fuori un italiano morto' mi è stato detto. E un passante mi ha raccontato di aver sentito urlare come se stessero torturando una persona”.

Poi sono emerse nuove immagini. Quelle di Luca tenuto immobilizzato da un poliziotto per più di dieci minuti (mentre ripeteva “non mi muovo, non mi muovo”) in una posizione che, come evidenziato da Le Iene, può causare soffocamento.

Noi di Gente d'Italia preferiamo non dare alcun giudizio. Perché attendiamo l'esito della magistratura. Che la giustizia faccia il suo corso. E stabilisca una volta per tutte la verità sulla morte di Luca Ventre.

Piuttosto, secondo noi, la domanda importante è una: chi è stato il funzionario diplomatico reperibile che ha fatto entrare la polizia all'interno dell'ambasciata?

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