di Franco Esposito

Lasciano, abbandonano, cambiano bandiera. Un drappello in fuga, rischia di svuotarsi di uomini e di contenuti Italia Viva, la creatura voluta da Matteo Renzi. Sei parlamentari ritengono possibile la loro uscita dal partito. Il rischio è la possibile eventuale morte di Italia Viva, da progressivo sbriciolamento. No, non è un gioco di parole e neppure il solito comodo paradosso politico. Intanto, Matteo Renzi nega: “non sono previste fughe, non registro annunci da parte di chi vorrebbe lasciare”.​

 

Il capogruppo Maria Elena Boschi conferma (impossibile che possa affermare il contrario) le parole del grande capo in gravi difficoltà personali. Renzi è andato ad infilarsi in un ginepraio di guai. Rovi da ogni parte lo pungono, facendolo sanguinare.​

 

Pesano le inchieste sul voto e sul Colle. Il leader non intende sottoporsi ad interrogatorio prima della Leopolda della prossima settimana, giunta alla undicesima edizione e sempre organizzata nell’antico scalo ferroviario della Leopolda a Firenze.​

 

Una prova pesante, questa. Investe l’autofinanziamento e il grave mistero sui nuovi ospiti. A giorni, forse venerdì prossimo, la nuova edizione tra inchieste e polemiche sugli affari all’estero di Renzi. Come intende uscirne, può cavarsela almeno a buon mercato?​

 

Punto centrale della questione il budget di 400 mila euro pagato in buona parte da Italia dei Valori. “Sarà una bomba”, è il commento, previsione, minaccia che Renzi agita in queste ore.​

 

Le tensioni sono a prova di taglio di coltello, all’interno di Italia Viva. Tanti, davvero tanti, i nodi da sciogliere. La Procura di Firenze ha indagato tredici persone nell’inchiesta Open. La fondazione che finanziò l’ascesa politica di Matteo Renzi a premier, quando ancora faceva parte del Partito Democratico. La Procura accusa: “Open in sette anni ha ricevuto 7,2 milioni. Renzi è indagato per finanziamento illecito ai partiti”. L’ex presidente del Consiglio è uscito dal Pd nel 2019, procedendo alla fondazione di Italia Viva.​

 

Italia Viva è stata determinante nella caduta del Conte 2. Ora fa parte della maggioranza nel governo Draghi. Ma forti tensioni si sono sviluppate anche recentemente nel caso del ddl Zan. Sulla giustizia il governo mercoledì è stato battuto due volte alla Camera su ordini del giorno di FdI. Italia Viva si è schierata con il centrodestra, lasciando M5S, Pd e Leu a sostegno dell’Esecutivo.​

 

La deflagrazione dell’inchiesta Open, a livello politico e mediatico, sta seminando malcontento e tensioni tra i parlamentari di Italia Viva. Sei renziani starebbero pensando di cambiare bandiera, in modo da garantirsi un futuro nella prossima legislatura. Un rischiatutto, dovendo considerare che i posti in Parlamento saranno 345 in meno.​

 

Gli sherpa non mancano, tra i dissidenti di Italia Viva. Andrebbero a sistemarsi – questo dicono le voci del Transatlantico – in Lega e Forza Italia e in alcuni casi nel Gruppo Misto. Renzi sta tentando di riorganizzare i fedelissimi: Boschi, Bonifazi, Faraone, Nobili, Rosato. Ma i più numerosi sono quelli che vogliono cambiare casacca. Una giostra infernale, che ha come obiettivo degli oppositori “la caccia all’uomo, denigrazione e delegittimazione di Matteo Renzi”.​

 

L’ex presidente del Consiglio, intanto, ha tre giorni per farsi interrogare dai magistrati di Firenze nell’ambito dell’inchiesta per finanziamento illecito ai partiti. Fonti a lui vicine escludono che si presenterà davanti ai pm Luca Turco e Antonino Nastasi. Ancora una volta Renzi giocherà la sua partita in pubblico, sul palco della Leopolda, consapevole che a breve arriverà la richiesta di rinvio a giudizio.​

 

Monta inoltre, e in maniera feroce, l’ultima polemica. Dagli atti Open è venuta fuori una mail del gennaio 2017, indirizzata a Renzi da Fabrizio Rondolino, ex giornalista de L’Unità ed ex pin doctor di Massimo D’Alema. Nella mail si parla di strategie e come colpire avversari politici e giornalisti nemici. In particolar modo gli esponenti di spicco del Movimento Cinque Stelle. Grillo, Di Maio, Di Battista, Davide Casaleggio, Fico, Raggi, Travaglio, Scanzi. La macchina del fango. Criptata e titolata “Tu scendi dalle stelle”. Rondolino parla oggi di “uno scritto a cui non è stato mai dato seguito, poi mi sono trasferito in​ campagna”-​

 

Ma per Renzi le bufere non finiscono qui. L’ultima è quella innescata dalla sua attività di conferenziere all’estero, con cospicui guadagni. Il mistero su nuovi ambigui compagni di viaggio. Il numero uno di Italia Viva ritiene di non voler eludere la spinosa questione, “ma se il Parlamento farà una legge su questo​ tema ne prenderò atto”-

 

Intanto, quei cospicui guadagni sono già finiti in saccoccia. Incassati, non si sa come, né dove. ​