Si fa sempre più in salita e tortuosa la strada per scegliere il prossimo presidente della Repubblica e tutti i partiti cercano di studiare la migliore strategia per fare eleggere il nome a loro maggiormente gradito. Cauto è il segretario del Partito democratico Enrico Letta che cerca di non separare il percorso parlamentare con l’elezione del Presidente. Secondo Letta, infatti, occorre tra tutti i partiti “prima un patto per blindare la manovra”. Non si può concludere la partita del Colle se non vengono affrontate importanti questioni per il paese, quindi. “Se non si spostano a dopo l'approvazione della manovra le giuste e legittime discussioni che dobbiamo fare sulla migliore soluzione per il Colle, ne andrà di mezzo la legge di bilancio e saliranno le tensioni nel Paese”, spiega il segretario Dem, che aggiunge: “Le strategie sul prossimo presidente non possono interferire su decisioni che milioni di cittadini attendono, come quelle sulle pensioni. Altrimenti finiremo per alimentare l'idea che la politica è diventata l'ostacolo. E poi alle elezioni dovremo andarci noi”. Berlusconi, dal canto suo, in maniera elegante, esclude la possibilità da molti paventata di eleggere al Colle l’attuale premier Mario Draghi, spiegando che lo stesso Draghi deve restare in carica fino al 2023 ma anche oltre. "Siamo i primi sostenitori di questo governo che con tinua a seguire molte delle nostre proposte e siamo convinti che il lavoro del governo Draghi debba andare avanti fino al 2023 e anche oltre, per consolidare l'inizio della ripresa che è ancora molto fragile ed esposta a molti rischi". Il leader di Forza Italia auspica poi elezioni dopo il 2023, dove “saranno gli italiani a scegliere. Il centrodestra per vincere e governare deve avere un forte profilo liberare, sta a noi lavorare perché questo avvenga in leale collaborazione con i nostri alleati, che hanno un ruolo e una funzione che è diversa dalla nostra”. Sulle possibili elezioni anticipate è, infine, intervenuto il ministero degli Esteri Luigi Di Maio che si è espresso chiaramente riguardo questa ipotesi, auspicata invece dagli altri leader del Centrodestra, Meloni e Salvini. “Vorrebbe dire bloccare la ripresa del Paese nel momento in cui dobbiamo gestire i fondi del Pnrr e concludere la campagna vaccinale”. Per Di Maio quindi non è pensabile andare a elezioni finché il paese non sia uscito pienamente dalla crisi economica generata dalla pandemia di Coronavirus.