La Commissione Esteri della Camera dei deputati ha avviato la discussione sulle risoluzioni relative ai servizi consolari: una presentata da Francesca La Marca (Pd), l’altra da Fucsia FitzGerald Nissoli (Fi), deputate elette entrambe nella ripartizione America settentrionale e centrale.

La Marca, illustrando la risoluzione sottoscritta anche da Lia Quartapelle e Angela Schirò, eletta nella ripartizione Europa, ha sottolineato come l’iniziativa sia nata alla luce della difficile situazione in cui versa la rete consolare, situazione che incide negativamente sui “diritti di cittadinanza di milioni di persone” e sul “sostegno alle imprese italiane che si spingono lungo le strade necessarie dell’internazionalizzazione, in particolare in questa fase di ripresa dopo i guasti determinati dalla pandemia”.

Tra le ragioni di tali difficoltà, l’accresciuto numero di connazionali all’estero, che hanno ormai raggiunto quota 6 milioni e mezzo, una crescita avvenuta – rileva La Marca, “anche durante la pandemia e nonostante il freno imposto alla mobilità internazionale” e il fatto che “a fronte di questa espansione, la dotazione di personale del Maeci è diminuita di un terzo, anzi, nelle fasce funzionali del 35,4 per cento, a causa del blocco del turn over”. “A ciò si aggiunge – prosegue La Marca – l’eliminazione di decine di strutture decentrate della rete estera e il crescente carico di lavoro indotto da nuove funzioni, quali i rapporti con gli istituti di rappresentanza degli italiani all’estero, la gestione delle operazioni elettorali e la promozione integrata del Sistema Paese”. L’esponente democratica sottolinea poi come “su questa condizione di crisi strutturale si siano innestate le conseguenze derivanti dalle misure restrittive di prevenzione e contrasto della pandemia, che hanno determinato chiusure, ulteriori ritardi e la formazione di arretrati che pesano sulla normale operatività degli uffici”. Per questo motivo la risoluzione chiede al Governo di intervenire in due direzioni, a partire già dalla legge di bilancio 2022: “la prima è quella di un intervento straordinario di emergenza, volto a ripristinare l’ordinaria efficienza degli uffici e a riassorbire gli arretrati che si sono creati durante la fase della pandemia, muovendo, fino ai limiti del possibile, le leve del personale e dell’innovazione tecnologica – spiega La Marca; la seconda riguarda invece la “delineazione di un programma di intervento di medio termine” che colmi il deficit di personale, acceleri e completi i programmi di innovazione tecnologica e semplifichi le procedure amministrative.

Si tratta di “una materia complessa che comporta anche l’impiego di risorse adeguate” e di un passaggio obbligato “in coerenza con lo sforzo di rilancio del Paese e di accompagnamento della sua proiezione internazionale – sostiene La Marca, auspicando una rapida approvazione della risoluzione, anche in considerazione del fatto che l’esame della legge di bilancio è già stato avviato dal Parlamento.

Nissoli ricorda, dal canto suo, che “la rete diplomatico-consolare svolge un ruolo importante e fondamentale nell’erogare servizi ai connazionali all’estero, elemento ancora più importante nella misura in cui la presenza italiana nel mondo continua a crescere”, e inoltre che il Maeci ha acquisto ulteriori competenze in materia di definizione delle strategie della politica commerciale e promozionale con l’estero e su quelle concernenti l’internazionalizzazione del nostro Sistema Paese. Di contro non ha avuto un conseguente aumento di risorse umane e finanziarie e per questo motivo la risoluzione a sua firma chiede di reperire, a partire dalla prossima legge di bilancio per il 2022, “adeguate risorse per il personale, sia venendo incontro alle esigenze del personale a contratto già in forza alle sedi estere, sia mettendo nuove risorse umane nei Consolati, anche a contratto locale”. Per Nissoli si tratta di “provvedimenti urgenti a fronte di una riduzione del personale del Ministero degli Affari esteri che, dal 2006 al 2019, è arrivata al 35 per cento e in considerazione dei pensionamenti previsti tra il 2021 e il 2022, pari a circa 500 unità”. “In tale ottica, la risoluzione chiede di aumentare la digitalizzazione dei Consolati anche nell’ambito di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e di intervenire per superare le criticità, da più parti segnalate, relative all’utilizzazione del portale Fast.it e della piattaforma Prenot@Mi – rileva Nissoli, auspicando un rapido intervento del Governo su questo fronte.

Intervengono poi Alberto Ribolla (Lega) che, vista l’importanza della materia, chiede di rinviare l’esame per procedere ad un supplemento di riflessione, mentre La Marca ribadisce l’urgenza di procedere con la votazione.

Il presidente della Commissione, Pietro Cabras, ricorda come fosse stato convenuto i sede di ufficio di Presidenza di avviare per il momento la discussione, che rinvia ad altra seduta.