La variante sudafricana del Covid, ribattezzata “Omicron” dagli scienziati, si diffonde in tutta Europa. Sono già 59 i casi segnalati nelle ultime 24 ore (15 in più nel giro di un giorno), in 11 Stati del Vecchio Continente. Si tratta di Austria (3), Belgio (2), Repubblica Ceca (1), Danimarca (4), Francia (1, da Regno unito), Germania (9), Italia (4), Paesi Bassi (16), Portogallo (14), Spagna (2) e Svezia (3).

I positivi alla nuova mutazione sono tutti asintomatici o con sintomi lievi e quasi tutti hanno una storia alle spalle di viaggi in Paesi dell'Africa del Sud, la zona in cui la variante è “nata” e si diffusa. “Non ci sono prove che contro Omicron i vaccini siano meno efficaci” si è affrettata a precisare l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) invitando, dunque, gli Stati membri a non abbassare la guardia, ma, anzi, ad accelerare sul fronte delle vaccinazioni.

E così, mentre a Bruxelles la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, invita quantomeno ad iniziare a "discutere" dell'opportunità di introdurre il vaccino obbligatorio contro il Covid, dall'altro lato dell'oceano c'è chi valuta quali misure adottare per frenare l'avanzata del morbo.

È il caso degli States dove l'amministrazione Biden sta preparando una nuova stretta sugli ingressi negli Stati Uniti, imponendo a tutti i viaggiatori, anche agli americani che rientrano, test per limitare la potenziale diffusione della variante sudafricana. Tuttavia, almeno al per ora, sembrano essere escluse restrizioni imminenti nei viaggi verso gli Usa.