di Franco Esposito

Succede a Napoli e dintorni. Due amiche no vax, Francesca e Cinzia stroncate dall'avversione confessa al vaccino. I genitori assenti al funerale; cancellati dai social i profili delle due cocciute antagoniste dell'assunzione all'unica possibilità in grado di garantire il no al contagio, non al vaccino. E succede che l'Azienda Tramviaria Napoletana, la società del trasporto pubblico in città, si becchi ammonimenti e denunce per "controlli troppo soft". In aumento l'indice di contagio, a Capri ventiquattro positivi su cinquanta test eseguiti: chiusi tre plessi della Nevio. Il contagio è avvenuto attraverso una docente pendolare.

Il finimondo al teatro San Carlo, tempio imperituro della musica, del bel canto, e più in generale dell'arte. Ressa all'ingresso in occasione della gran soirèe per il film i "Fratelli De Filippo". Il manager della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, abbandona la platea e dopo aver chiesto l'intervento di polizia e carabinieri, e chiama gli ispettori per le verifiche: norme e distanziamenti sono saltati. "Non possiamo permetterci di dare questa immagine di Napoli", la conclusione del presidente del Lirico teatro. Il suo commento proprio mentre entrano in sala il presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, e il presidente della Camera, Roberto Fico. Ad accogliere entrambi il neo sindaco Gaetano Manfredi.

"Arrivare qui e trovare un simile assembramento è insulto ai nostri sforzi quotidiani nella lotta alla diffusione del contagio", furibondo al limite dell'esplosione il presidente della Asl Napoli 1.

È successo di tutto, una biblica ressa, anche ore prima dell'inizio della proiezione del film, destinataria poi dell'applauso del pubblico entusiasta. Il regista Rubini e i protagonisti della pellicola gratificati con un'autentica ovazione. Napoli emozionata dalla visione sullo schermo della storia di una famiglia di artisti – Eduardo, Titina, Peppino, Luca – cara a tutti i napoletani. I consensi a margine della proiezione introdotta dalle resse. All'ingresso e prima ancora ai botteghini.

L'esterno del teatro illuminato con gusto spettacolare e coinvolgente dalle luci di Daniele Davino, già al lavoro alle olimpiadi di Tokyo. Nella sala affollata di personalità del mondo dello spettacolo e delle istituzioni, i problemi con i posti assegnati. "Trovo l'accaduto incredibile, in spregio ad ogni cautela sanitaria", la riflessione dello scrittore Maurizio de Giovanni. Il San Carlo comunque estraneo all'organizzazione della serata. Quindi senza responsabilità per l'incresciosa e inattesa piega presa dalla serata all'esterno e sulla soglia del Massimo teatro di Napoli. "Stavamo in fila uno sopra l'altro", è la fotografia dello scrittore di gialli, un autore di successo nazionale e internazionale, protagonisti i suoi "Bastardi di Pizzofalcone" è approdata anche in Tv, catturando convinti consensi.

Lo show è andato comunque avanti, come da regola del mondo dello spettacolo. In sala, Tommaso e Luisa De Filippo, figli di Luca, commossi fino alle lacrime, destinatari anche loro di una grande ovazione. Ma al di là della bellezza del film generatore di vere emozioni, è impossibile ignorare o mitigare la pesante introduzione: resse e grida prima che lo spettacolo abbia inizio. L'intervento richiesto delle forze dell'ordine al San Carlo non può che essere interpretato come una profanazione del tempio. L'ira del presidente della Asl Napoli 1, la richiesta di intervento di polizia e carabinieri. Uno spettacolo, questo sì, deplorevole, senza precedenti nella storia del teatro San Carlo.

Il produttore della pellicola, Agostino Saccà, aveva lavorato con il suo staff per settimane. Frustrato l'intento di assicurare il complesso evento istituzionale nella completa sicurezza. "Si è trattato di uno spiacevole attacco a una bella manifestazione. Il ritiro degli accediti ai botteghini ha sviluppato attese al di fuori del teatro che potrebbero aver provocato raggruppamenti".

Venti minuti di ritardo sull'orario di inizio. Il regista Rubini sul palco: "Eduardo presentò in questo teatro 'Napoli milionaria'. Per certi versi ci troviamo in una situazione simile. La pandemia è una guerra non terminata. Eduardo, con quell'opera, ha indicato una strada. Mi auguro che anche noi possiamo trovarla". Un film di formazione, così lo definisce il regista.

La storia della famiglia De Filippo teatranti è raccontata fino al debutto di "Natale in casa Cupiello", nel 1931. Figli non riconosciuti di Eduardo Scarpetta, interpretato da Giancarlo Giannini, i De Filippo riescono a fondare una loro compagnia e a disegnare il loro futuro.

Eduardo, Peppino e Titina interpretati da tre giovani attori di Napoli e Salerno: Mario Autore, Domenico Pinelli, Anna Ferraioli Ravel. Susy Del Giudice è Luisa De Filippo, la madre dei tre fratelli. Nel cast, Marianna Fontana, Maurizio Casagrande, Giovanni Esposito, Luciana De Falco, Vincenzo Salemme.

Prodotto da Pepito Produzioni Nuovi Teatro, Rr Produzioni on Rai Cinema, il film sarà nelle sale dal 13 al 15 dicembre. E poi su Rai1. A margine la speranza-promessa del sindaco Manfredi. "Napoli è una città che ha sofferto e soffre, ma dimostra sempre la capacità di rialzarsi. L'evento al San Carlo è la testimonianza di una Napoli che ha voglia di rialzarsi, e lo farà".

Ci metta la sua immensa mano chi può. E non è più di Uno.