DI STEFANO CASINI

É una nostra diletta lettrice e ci fa un grande onore. Si tratta di Maria Emilia Pérez Santarcieri, storiografa, giornalista, ma, piú che altro, una curiosa di professione!!

I nonni materni provengono da Sala Consilina, una cittadina di quasi 13.000 abitanti in provincia di Salerno, nella sua carissima Campania. Come tanti salernitani, il nonno materno di Maria Emilia, giunse a Montevideo per “fare l’America”. Salerno è una provincia che ha portato all’estero decine di migliaia di connazionali: abbiamo trovato, nelle nostre lunghe tournée RAI per le varie collettività dell’America Latina ed anche, ovviamente, in Uruguay, tantissimi figli della Campania, provenienti da Agropoli, Pisciotta, Ascea, Battipaglia, Casalbuono, Castellabbate, Eboli, Laurito, Maiori, Nocera inferiore e superiore, Perito, Ravello, Rocca Gloriosa, Vallo della Lucania e tanti altri piccoli paesi da sogno. Molti circondati dalle montagne del Cilento, uno dei luoghi più belli del mondo e con un mare da far invidiare chiunque. Le frazioni di Sala Consilina sono Grecia, Quattro Querce, San Raffaele, San Rocco, San Sebastiano, Sant'Antonio, Sant'Eustachio, Santo Leo, Santo Stefano eTrinità.

Maria Emilia, dal 1991, fa parte fondamentale e in forma onoraria, della Commissione di Nomenclatura di Montevideo che assessora il Comune di Montevideo su tutto ció che riguarda il nome di strade, piazze e spazi pubblici. Ci ha confessato che, nella capitale dell’Uruguay, circa 400 strade portano il nome di italiani o discendenti. Anche se non è una femminista di quelle con il coltello fra i denti, riconosce che i nomi delle strade e piazze di Montevideo, per la maggior parte, sono di uomini e, in un’intervista per EL PAIS ha dichiarato:

“Da quando mi trovo in questa Commissione, dove lavoro a titolo onorifico, nel nomenclatore compaiono le voci che chiedono più donne. Abbiamo messo molti nomi di donne per le strade. Ad esempio, aggiungiamo tutti i capifamiglia dei primi coloni di Montevideo. Mettiamo anche la prima donna che è andata all'università e le prime laureate di ogni carriera. Recentemente abbiamo inserito in un rione i nomi di tutti i primi insegnanti valeriani. Ma se le donne entrano nella vita pubblica molto più tardi, ovviamente abbiamo più nomi di uomini per le strade.”

Nell’intervista il giornalista de EL PAIS le domanda: “ C’é un recente appello affinché i nomi delle donne compaiano per le strade, è vero? E lei risponde: “Sì é vero. Ma abbiamo ricevuto suggerimenti insoliti. Darò due nomi in modo che le persone possano vedere di cosa stiamo parlando: "Cleopatra", pensi che possiamo metterlo in una strada a Montevideo? o "Marilyn Monroe"? Qui torniamo alla questione della mancanza di criterio. C'è un comune che ha resistito ai nomi da noi proposti, sostenendo che queste persone non erano del luogo. Ho risposto con una nota dicendo che non sapevo che il generale French fosse nato a Carrasco. Riceviamo anche proposte assurde da parte di uomini. Sapete per chi ci hanno chiesto una strada? Per Domingo Tortorelli, un uomo che evidentemente “aveva torto”. Negli anni '50, ha fatto discorsi sul balcone in corsa per la presidenza nell’allora campagna elettorale  e ha detto che avrebbe fatto precipitare tutte le strade. Diceva sciocchezze. Come può una comunità inviare una proposta del genere?”. E ricordiamo che Domenico Tortorelli, durante la sua campagna elettorale, dichiaró che avrebbe fatto costruire tutte le strade in discesa, con fonti pubbliche che, invece di becchi d’acqua, avrebbe avuto becchi di latte per i bambini!!!!!

A un certo momento il giornalista de EL PAIS le domanda: “Ci sono già diversi casi di strade con "due nomi": Cuareim a sud viene ribattezzata Zelmar Michellini o Yi, Carlos Quijano ...cosa ne pensa? “Sono d'accordo, perché queste persone sono importanti. Ma guardiamo il fenomeno in un’altra forma, perché è come spogliare un santo per metterne un altro. La questione sarà sempre basata su ciò che viene considerato oggi. Ho avuto grossi problemi con la strada "Andes" per esempio. Alcune persone volevano chiamarla José Germán Araújo (un giornalista e lider del Frente Amplio deceduto molti anni fa). La strada Andes prende il nome dalle morti accadute sulle Ande al tempo delle lotte per l'emancipazione. Ribattezzarla Araújo significherebbe riconoscere che i morti di oggi sono più importanti di quelli di prima.”

Curiosa, polemica, molto pignola nella sua professione di storiografa, Maria Emilia Pérez Santarcieri ha sempre amato il nostro paese che è stato, molte volte, fonte di ispirazione di articoli sulla storia. Per esempio, la storia dei Cappelletti alla Caruso, quando é stato vincolato il grande tenore italiano nella nascita del piatto. Caruso ha visitato per l’ultima volta Montevideo nel 1912, e lei ha negato che sia intervenuto personalmente nel nome del piatto, dato che, quest’ultimo, fu inventato, sí in un Ristorante di Montevideo, ma negli anni ‘40! Nell’ultima chiacchierata che ho fatto con lei, mi ha ricordato che il suo cognome materno Santarcieri, proviene da una storia medievale quando furono famosi degli archieri santi!!

Maria Emilia ha una colonna settimanale in una delle principali emittenti radio dell’Uruguay, Radio Sarandí, nello spazio che occupa, tutti i pomeriggi, il nostro caro amico Sergio Puglia. Racconta i fatti più curiosi della storia del paese ma anche di grandi personaggi della storia.

STEFANO CASINI