DI MARCO FERRARI

"Musiche di Piero Piccioni": quante volte abbiamo sentito questa frase tra festival, spettacoli teatrali, cinematografici o televisivi. Piero Piccioni, noto anche con lo pseudonimo di Piero Morgan (Torino, 6 dicembre 1921 – Roma, 23 luglio 2004), è stato un pianista, direttore d'orchestra, compositore e organista italiano. È ricordato come uno dei più noti autori di colonne sonore per il cinema, specialmente nel campo della commedia all'italiana, oltre che per essere stato coinvolto nell'allora famoso caso Montesi, accusato e poi scagionato della morte della giovane romana. Ora gli spazi del Forum Theatre di Roma, lo storico ex cineteatro Euclide, temporaneamente riaperto per l'occasione, sino al 6 gennaio 2022 ospitano la mostra

"Piero Piccioni 100 Experience", in occasione del centenario della nascita del celebre compositore, curata da Jason Piccioni, Nicola Vicidomini e Marco Petrignani. Un'esposizione che racconta una vita intera in musica: oltre 150 manifesti cinematografici d'epoca dipinti dai più importanti pittori di cinema al mondo, bozzetti originali, locandine e fotobuste, circa 200 dischi originali in 33 e 45 giri, più di 500 registrazioni master fotografie, dediche delle più disparate personalità del mondo della cultura, del cinema e dell'alta società, importanti premi, proiezioni e ascolti con un fitto calendario di eventi e incontri.

Piero Piccioni è ancora adesso un punto di riferimento musicale e stilistico per le nuove generazioni di musicisti di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone. I suoi brani continuano infatti a risuonare ovunque e a essere riascoltati quando si guarda uno dei tanti film del secondo Novecento. Il suo successo si comprende bene guardando le bacheche della mostra: dalla corrispondenza con Kirk Douglas alle foto con Neil Armstrong di ritorno dalla luna a casa di Gina Lollobrigida, dai nastri della segreteria telefonica con i messaggi di Alberto Sordi al ritrovamento di composizioni inedite, rarità e memorabilia. La mostra esalta quel periodo in cui andava di moda la musica Space Age ed Exotica europea, sulla scia delle esperienze brasiliane di fine '50. I padri della bossa nova sono comunemente considerati il compositore e musicista Antônio Carlos Jobim, il poeta Vinícius de Moraes e il cantante e chitarrista João Gilberto. I precedenti però si trovano in Dorival Caymmi e nel tipo di samba-canção da lui elaborato e, più indietro ancora nel tempo, in alcune composizioni originali di Ernesto Nazareth.

Nacque così un filone italiano di bossa nova, al quale erano iscritti anche Toto Cutugno, i Ricchi e Poveri, Ornella Vanoni. Ma Piccioni andò oltre. In temi quali "Finché c'è guerra c'è speranza" l'autore fuse insieme Africa e Sud America come se fossero un'unica fonte musicale di gioia o di malinconia. A lui si deve anche l'avvio di un grande stagione jazzistica italiana con l'orchestra 013. Pianista di gran classe, è stato l'unico jazzista europeo ad aver suonato negli Stati Uniti con Charlie Parker. Dalle carte esposte al Forum Theatre di Roma scaturisce un forte dialogo con il fratello Leone, la passione giovanile per Kant, l'amore per la musica. Ma fu nella celluloide che Piccioni diede il meglio delle sue capacità creative. Nel corso della carriera collabora con numerosi maestri del cinema, fra cui Luchino Visconti, Jean-Luc Godard, Vittorio De Sica, Francesco Rosi, Alberto Lattuada e Bernardo Bertolucci.

Lunghissimo e fortunato è il sodalizio professionale e personale con Alberto Sordi, per il quale scrisse le colonne sonore di quasi tutti i film da lui diretti o interpretati, fra cui "Polvere di stelle", "Incontri proibiti", "Finché c'è guerra c'è speranza", "Un italiano in America" e "Fumo di Londra".  

Nel 1975 vinse il Premio David di Donatello per la miglior colonna sonora per "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto. Per i Nastri d'Argento nel 1963 ottenne il Premio per la migliore colonna sonora per il film "Salvatore Giuliano". Un lavoro che si ritrova nella mostra romana con decine di grandi poster originali di "Mani sulla Città", "Polvere di Stelle", "Il medico della mutua", "Fumo di Londra", "Camille 2000", "La decima vittima", "Il Dio sotto la pelle", "Amore mio aiutami", "Il disprezzo", "La notte brava", "Io la conoscevo bene", "Le Streghe", "C'era una volta", "Cronaca di una morte annunciata" e "Il caso Mattei". Oltre 300 film per i quali Piccioni inventò le colonne sonore.