di Franco Esposito

Italia blindata a Capodanno. Sospeso il concerto al Circo Massimo. Anche a Napoli niente musica. Dilaga Omicron e fa danni, è meglio darsi una regolata. La parola tradotta è il chiaro sinonimo di stretta. Friuli, Calabria e Bolzano sono già in zona gialla, rischiano di accodarsi Liguria, Veneto e la provincia di Trento. Il Covid si è insinuato pure tra le partecipanti al concorso di miss Italia: accertati due casi di contagio tra le concorrenti. L'edizione 2021 dello storico evento è rinviata a gennaio. "Scelta necessaria a tutela della salute", la comunicazione arriva da Patrizia Mirigliani, il cuore dell'organizzazione. 

Crescono i contagi, ma c'è ancora agente che ne frega altamente dei numeri legati al rischio da virus, ora sotto il nome di Omicron e  continua a mietere vittime. No vax a parte, hanno dimostrato di non riconoscere stupidamente il pericolo, le 951 persone multate nella giornata di mercoledì, causa il mancato uso della mascherina. Ancora di più le 456 persone sanzionate perchè circolanti liberamente senza il green pass. 

Natale andrà così; Capodanno sarà invece blindato. Malgrado lamenti e pianti degli operatori turistici. Agenti di viaggio e albergatori prossimi ad esplodere: si ritengono penalizzati dalla nuova raffiche di restrizioni. L'Italia ha chiuso le frontiere, la decisione presa è già pienamente operativa, l'Ue continui pure a strepitare. Se ne va comuque ramengo il turismo, messo in crisi dall'andamento della curva pandemica: in giro pare non ci sia una grana voglia di venire dall'estero in Italia. Una marea di persone ha già provveduto ad annullare le prenotazioni. 

In Campania non si assisterà al rito della pizza mangiata in strada alla vigilia di Natale. Il governatore Vincenzo De Luca chiude tutto, piazze e movida. "Evitiamo di fare cose scriteriate", avverte il presidente con un comunicato stampo non breve, in cui si privilegia in assoluto la parola divieto, L'ordinanza numero 27 pubblicata il 15 dicembre. I tagli de   2020 già superati da quelli de  2021. Un caso su cinque di contagio tra i bambini fino a undici anni. 

L'ordinanza prevede, a partire dal 23 dicembre 2021 a fino al primo gennaio, per l'intera giornata varrà il divieto di consumo di cibi e bevande, alcoliche e non alcoliche, ad esclusione dell'acqua. Il divieto riguarderà le aree pubbliche, compresi parchi, piazze, ville e gli spazi antistanti i negozi,  Nei giorni 23, 24, 25, 31 dicembre e primo gennaio, ai bar e gli esercizi di ristorazione sarà proibita la vendita con asporto di bevande alcoliche e non alcoliche. Sarà consentito sedersi ai tavolini all'aperto e consumare, nel rispetto del distanziamento sociale. Nei luoghi pubblici all'aperto saranno vietati eventi, feste, e quelle manifestazioni che possono causare fenomeni di assembramento. 

Campania reclusa, tout court. Questo non si può fare, quell'altro neppure, con conseguente enorme amarezza dei titolari di locali pubblici. Speravano nei cenoni e nella festa di fine anno per introitare parte del denaro mancato allo spirare del 2020. Resta inoltre l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale. In primis, la mascherina, anche all'aperto dove è possibile che si creino affollamenti. Quelli nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore di maggior afflusso di persone. In pratica vale come chiusura di piazza del Plebiscito e via Caracciolo. La disposizione viene applicata anche nelle code, nei mercati, nelle fiere e su tutti i mezzi di trasporto pubblico all'aperto. 

Ma i controllori esistono davvero e sono operativi al cento per cento? Permangono i dubbi, e sono molto forti. Basterà lo scritto perentorio del governatore oggetto di vibrante contestazione a risolvere il problema? De Luca raccomanda al Comune di "adottare provvedimenti di chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche e di intensificare la vigilanza e i controlli nei luoghi della movida". Il problema atavico che affligge Napoli nelle notti di fine settimana, in interi quartieri. Quello di Chiaia in particolare.  

Perentorio De Luca, come sordo al cospetto delle proteste di ristoratori e bar. "Tra Natale e Capodanno ci giochiamo la tranquillità delle nostre famiglie. Se si lascia campo libero agli impazzimenti di questa settimana, a fine gennaio ci leccheremo le ferite con migliaia di nuovi contagi". Quindi, buoni, cari napoletani e cari campani,  state sereni, adeguatevi alle disposizioni, drastiche sulla carta. I giovani sono i primi destinatari dell'appello del governatore regionale. "Evitiamo di fare cose scriteriate senza mascherina". 

Ebbene sì, sono soprattutto i giovani ad andare in strada senza alcuna protezione. E spesso, quasi sempre, bevendo dalla stessa bottiglia. De Luca è dell'avviso che non esista una strada diversa ed efficace, al di fuori della durezza. "Un modo di festeggiare c'era, potevamo dire: facciamo degli eventi controllati, con la gente seduta. Per favore, non prendiamoci in giro, a Capodanno non si controlla un bel niente", 

Napoli era rimasta arancione un anno fa, a pochi giorni dal Natale 2020. La Campania non aveva cambiato colore: arancione fino al 24 dicembre, giorno di partenza delle disposizioni nazionali anti-Covid. Il documento firmato da De Luca (ordinanza numero 98) applicava in toto tutti i punti del Dpcm. Anche l'anno scorso il governatore vietava uno dei riti preferiti nella notte di Capodanno: l'abitudine di decine di migliaia di persone, soprattutto giovani, di ritrovarsi nelle strade principali della città e dei piccoli comuni per fare aperitivi con gli amici e scambirsi auguri e regali. 

Ma le  nuove misure come vengono giustificate? Innanzitutto dall'aumento dei contagi in questi giorni. In un quadro completamente diverso però. 1.641 positivi l'altro ieri, a fronte dei 647 del 2020, ma con una importante differenza: 8.441 tamponi l'anno scorso, quasi 38mila quest'anno. E un dato illuminante, quello che conta davvero: il basso tass di occupazione delle terapie intensive, 25 mercoledì, 123 nel 2020. Il 5 dicembre in Campania sono decedute per Covid solo 6 persone contro le 50 delle stesso giorno del 2020. 

I numeri testimoniano l'efficacia dei vaccini.