Giorno dopo giorno, dal governo arrivano notizie che parlano di prossime decisioni che avranno l’obiettivo di togliere pian piano sempre più restrizioni. Per esempio in Italia si profila la riapertura degli stadi a capienze più ampie, con gradualità a partire dal 75% fino al 100%. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, e la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali “stanno lavorando – informa una nota – congiuntamente ad un percorso graduale che prevede la riapertura a capienza massima degli impianti sportivi all’aperto e al chiuso”.

“Si lavora ad un primo allargamento, a partire dal 1° marzo, che porterà al 75% ed al 60% il limite delle capienze rispettivamente all’aperto ed al chiuso. Per poi proseguire con riaperture complete qualora la situazione epidemiologica continuasse il trend di calo”.

Intanto le mascherine all’aperto non saranno più obbligatorie dall’11 febbraio, mentre rimangono obbligatorie al chiuso fino al 31 marzo. Il 31 marzo scade inoltre lo stato di emergenza. Prima di quella data si valuterà se potranno essere tolte anche nei luoghi chiusi ed eventualmente dove sarà possibile non indossarle. Ma attenzione: per il momento – fino a nuove disposizioni – andranno portate comunque con sé, e indossate negli assembramenti.

Lo conferma il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Lo definisce «un segnale di fiducia per il Paese», e si spinge oltre: “Siamo all'inizio di una nuova fase, e con la solita gradualità si allenteranno le altre misure come le mascherine al chiuso e il Green Pass». Ma in Campania, il governatore De Luca stoppa gli entusiasmi e annuncia: “Non andiamo di fretta, nella nostra regione la terremo qualche settimana in più”. Intanto, «dobbiamo completare le terze dosi perché proteggono di più dalla malattia grave”.