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Mai più un “caso Cario". Parte da Iv la proposta di riforma del voto degli italiani all'estero. Presentata ieri a Montecitorio dal deputato Massimo Ungaro e dalla senatrice Laura Garavini, la nuova norma invoca più trasparenza e riorganizzazione mirando ad introdurre correttivi precisi alla legge n. 459 del 2001. Il tutto per impedire che un parlamentare eletto all'estero possa essere dichiarato decaduto a seguito di brogli elettorali. "Bisogna tutelare il diritto di rappresentanza democratica dei cittadini italiani all'estero al fine di aumentare i livelli di trasparenza delle modalità di espressione del voto, il trasporto e la tracciabilità del plico e della fase di scrutinio" hanno commentato Ungaro (eletto nella circoscrizione Estero-Europa e primo firmatario della proposta di legge) e Garavini (vice capogruppo di Italia viva e vicepresidente della commissione Esteri a palazzo Madama). I due renziani hanno proposto una serie di interventi che prevedono, ad esempio, l'apposizione di un codice QR su ogni plico elettorale, l'introduzione di comitati elettorali e la riorganizzazione degli uffici centrali per la circoscrizione Estero. Oltre alla messa in sicurezza del voto, la proposta di Iv interviene anche sulla ridefinizione dei collegi attuando un accorpamento della ripartizione elettorale dell'America settentrionale e centrale con la ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide. “Un intervento necessario – è stato sottolineato - a seguito della riduzione del numero dei parlamentari per compensare le forti disparità che si sono create tra le diverse ripartizioni elettorali”. "La nostra riforma è volta alla tutela di un diritto fondamentale conquistato dopo decenni di lotta politica. Mancano pochi mesi alla fine della legislatura, ci appelliamo al Governo affinché adotti questi interventi nel primo veicolo normativo compatibile'', hanno concluso.