di Pietro Salvatori

"Gentile Onorevole, su incarico del Presidente Rizzo, si inoltra la comunicazione, in allegato, dell'Ambasciatore russo. Cordiali saluti". Molti dei deputati delle commissioni Difesa e Esteri hanno sgranato gli occhi quando sulla propria casella mail si sono ritrovati una lettera di Sergey Razov. Il capo delle feluche di Mosca ha scritto a Gianluca Rizzo, presidente della commissione Difesa in quota 5 stelle, e a Piero Fassino, che in quota Pd guida quella Esteri, affinché fosse diffuso il testo del delirante discorso tenuto ieri dal ministro degli Esteri russo sulla guerra in Ucraina.

Scrive Razov: "Ho l'onore di inviarle la dichiarazione del ministero degli Affari esteri della Federazione russa sul ruolo dell'Unione europea nei fatti dell'Ucraina". Un discorso allegato in copia sia in italiano sia in cirillico, che ha ascoltato con attenzione e con preoccupazione tutto il mondo. Una circostanza che l'ambasciatore non può non sapere, e che testimonia come l'invio sia un modo per esercitare pressione sul Parlamento italiano affinché consideri nel merito le posizioni russe. Razov chiede esplicitamente che il documento venga girato all'intero Parlamento: "La prego di voler cortesemente portare il contenuto di questo documento a conoscenza dei deputati italiani".

Un discorso che minaccia con toni profondamente intimidatori non solo i paesi che prestano aiuto all'Ucraina, ma addirittura l'intera popolazione civile. "I cittadini e le strutture della Ue coinvolti nella fornitura di armi letali e di carburante e lubrificanti alle Forze Armate Ucraine - scrive Lavrov - saranno ritenuti responsabili di qualsiasi conseguenza di tali azioni nel contesto dell'operazione militare speciale in corso". E nella quale accusa l'Ue di aver "generosamente finanziato il regime di Kiev, che è salito al potere come risultato di un colpo di stato anticostituzionale", riferendosi alla rivolta di piazza Maidan che costrinse alla fuga il presidente filorusso Viktor Yanukovyc, che secondo il quotidiano ucraino Ukrainska Pravda sarebbe in queste ore a Minsk, pronto a essere insediato alla guida di un governo fantoccio di Mosca in caso di caduta di Volodymyr Zelensky.

Rizzo e Fassino hanno girato la missiva ai membri della commissioni. Molti dei quali non hanno esitato a manifestare stupore e perplessità: "Che il presidente di una Commissione giri una roba del genere come fosse una cosa di routine è bizzarro", commenta uno dei destinatari. Che sottolinea "il preoccupante tentativo di ingerenza" da parte di Mosca nelle libere determinazioni del Parlamento di un altro stato sovrano. Fassino spiega che "dal punto di vista formale non è un fatto irrituale. Le ambasciate comunicano con il Parlamento, si può di certo dire che c'è un messaggio del ministro degli Esteri, e che dunque ha un peso, ma formalmente è ineccepibile. Certo che poi ognuno la valuta come ritiene". Durissimo il ministro della Difesa Lorenzo Guerini: "La dichiarazione di Lavrov era rimbalzata di tutti i media. La modalità con cui è stata trasmessa al Parlamento dà il senso dell'arroganza e della postura del regime russo".