di Roberto Zanni

Se treni a vapore di oltre cento anni fa continuano a portare turisti sui 650 chilometri di linee ferroviarie storiche d'Italia è grazie al Deposito officina rotabili di Pistoia, l'unica officina del Paese dove vengono riparate queste vecchie locomotive. Una sorta di bottega di artigiani meccanici, che sarà visibile al pubblico il 9 aprile grazie al 'Porte aperte', giorno di apertura straordinaria che in futuro potrebbe diventare la normalità se la Fondazione Fs realizzerà il progetto per fare del deposito di Pistoia un vero e proprio museo dei treni storici. Tra questi il più antico di tutti ha alle spalle oltre cento anni di attività: è la locomotiva 640 003, classe 1907, la più datata ancora in servizio.

Nell'officina di Pistoia, infatti, i treni vengono revisionati, riparati e mantenuti in salute non soltanto per essere ammirati dagli appassionati ma pure per tornare a viaggiare sulle più spettacolari linee della provincia italiana. Le vecchie locomotive sono anche richieste per film che rievocano tempi passati. Il responsabile del deposito, Paolo Dallai - un appassionato di treni fin da piccolo tanto da scegliersi da grande come lavoro quello di macchinista -, spiega che "locomotive a vapore vengono utilizzate per treni storici e turistici sue linee quali, in Toscana quella della Valdorcia, della Garfagnana, la Porrettana e la Faentina, nella Langhe in Piemonte, lungo il lago di Como in Lombardia.

Ma un altro mercato importante è quello della cinematografia: tanti film importanti tra cui Il Paziente inglese di Anthony Minghella sono stati girati utilizzando i treni che sono in sosta qui a Pistoia". Quella del deposito pistoiese è ancora meccanica pura, è lavoro manuale: non esiste una dimensione elettrica, tanto meno elettronica, gli operai si sporcano le mani di carbone, di grasso e di olio. Nulla si sostituisce con pezzi nuovi, ma tutto viene conservato e ripristinato secondo i disegni storici.

"Per l'approvvigionamento dei pezzi di ricambio - aggiunge Dallai - facciano affidamento sull'enorme archivio disegni della Fondazione Fs nel quale troviamo disegni originali dei componenti, quindi, molti pezzi mancanti vengono ricostruiti ex novo". Una stanza della palazzina uffici dell'officina è adibita ad archivio, con pubblicazioni e documenti che vanno dal 1906 ad oggi: disegni industriali, cataloghi di vernici, di chioderie e catenami, riviste su carrozze, carrai e accessori di gomma e disegni tecnici dei treni storici che a Pistoia trovato il loro luogo di cura. E la città è profondamente legata alla sua officina che ha più di 150 anni: il deposito aprì nel 1864 per la Porrettana, chiuso nel 1994, e poi rinato nel 2017 grazie alla ristrutturazione della Fondazione Fs.