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L’umanità non è mai stata così vicina alla guerra nucleare dall’esplosione delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Lo rende noto il Bollettino degli Scienziati atomici. L’organizzazione, quando è nata, ha potuto contare scienziati del calibro di Albert Einstein, Julius Robert Oppenheimer, Eugene Rabinowitch e altri dell’Università di Chicago che avevano preso parte al Progetto Manhattan, dove venne ideata la prima bomba a neutroni. Questa organizzazione ha lo scopo di “equipaggiare il pubblico, i politici e gli scienziati delle informazioni necessarie per ridurre le minacce auto inflitte dagli uomini verso la loro stessa esistenza”. Tra i vari progetti di informazione scientifica, da ormai 75 anni il Bollettino tiene al polso l’Orologio dell’Apocalisse, che indica figurativamente il rischio appunto dell’autodistruzione nucleare. All’inizio del 2022, le lancette sono state messe a cento secondi “dalla mezzanotte”, ovvero il punto di non ritorno.

Già a gennaio, quindi, l’enclave di scienziati sentiva che l’umanità fosse sull’orlo del precipizio. Con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, attraverso un aggiornamento pubblicato sul loro sito, gli Scienziati atomici hanno dichiarato che l’orologio rimarrà alla data stabilita a inizio anno. Avevano preannunciato prima della guerra che la situazione ucraina poteva rappresentare il punto di rottura per una escalation nucleare. Nel nuovo comunicato di marzo, il Bollettino “chiede a tutte le nazioni di denunciare le azioni della Russia e le dichiarazioni oltraggiose di Vladimir Putin sull’impiego di armi nucleari”, e suggerisce “alla Russia di ritirare l’esercito e attenersi al patto del 1994 – culmine di un processo che non ha concesso all’Ucraina di non prendere il controllo sulle più di 1900 armi nucleari rimaste sul suo territorio dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica – e di rispettare totalmente l’integrità territoriale del Paese”. Secondo l’organizzazione, un qualunque accordo “al ribasso” sarebbe un affronto al principio di auto-determinazione delle nazioni. Il non raggiungimento di un’intesa rischierebbe la catastrofe globale.

C’è da dire che ormai da anni l’orologio atomico segnava “orari” davvero vicini alla mezzanotte, a partire dal 1991. Infatti, alla fine della Guerra fredda le lancette sono state il meno “verticali” possibili, lontane di 17 minutidall’ora X. Che le lancette non si siano spostate dopo la minaccia nucleare di Mosca non vuol dire che la situazione si sia stabilizzata. Anzi, con l’attacco del Cremlino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia l’umanità è arrivata al punto più vicino di sempre dell’apocalisse nucleare.