DI ALESSANDRO CAMILLI

Covid, a chi tocca…se lo tiene. In ospedale ci si finisce meno, molto meno. Almeno così va per i vaccinati. Ci si finisce in ospedale per Covid ancora tanto ma meno, meno di prima. E di Covid ormai si muore, in misura standard: tra i 100 e i 200 al giorno. Ma in grandissima parte sono vite cosiddette “fragili” che il Covid porta a conclusione. Di Covid al momento in Italia c’è un milione di gente che ce l’ha, con sintomi e diagnosi. E di nuovi casi Covid ieri registrati 85 mila, non proprio un’inezia. Ma la scelta collettiva è nei fatti quella di retrocedere il Covid da pandemia sociale a malattia privata.

Se c’è posto in ospedale, se gli ospedali non rigurgitano malati e non sono messi in condizione di non assistere e curare anche chi ha altre malattie e urgenze, allora chi prende il Covid…se lo tenga. Nella stragrande maggioranza dei casi si farà una malattia più o meno seria e pesante o più o meno leggera e fastidiosa, quindi la natura sociale e collettiva della pandemia può essere accantonata se non rimossa. Questo almeno ciò su cui di fatto concordano governo, Parlamento, partiti politici, sindacati, organizzazioni imprenditoriali e di categoria e il cosiddetto senso comune (i medici un po’ meno).

Non ci si vaccina quasi più, levare il quasi quando si tratta di prime dosi. Un milione e trecentomila circa quelli sopra i 50 anni che nonostante l’obbligo non si sono vaccinati e che sono in giro a lavorare, comprare, vendere, mangiare, fare sport, coppia, famiglia…I bambini dai 5 agli 11 anni di età vaccinati sono solo il 30 per cento (50% nelle grandi città), il resto fa da grande bacino di incubazione e grande ventola di diffusione del contagio. No Vax a parte (non piccolissima parte) non ci si vaccina più in prime dosi perché si pensa non sia più necessario, non serva più. Non è forse finita l’epidemia? Finita con 85 mila casi ieri?

Dal primo aprile al primo maggio è in cantiere e in animo lo smontaggio progressivo del Green Pass per tutto aperto (giusto e necessario) a tutti (azzardato e incautamente premiante chi non si è vaccinato).

Già si ascolta, già è tornato ad avere pieno diritto di cittadinanza l’invito spavaldo che suona: e dai, levati ‘sta mascherina! Spavaldo e insieme commiserevole invito, commiserevole verso chi si attarda, niente meno, ad usare la mascherina. Il clima psicologico muta in relativa fretta e comunque una porzione rilevante della popolazione (quella tra i 20 e i 30 anni) la mascherina non la usa in massa nelle sue attività sociali, basta guardare il fuori di un bar o di una pizzeria o di una discoteca.

Decine di migliaia di contagi giornalieri, smontaggio del Green Pass, vaccinazione in prima dose azzerata e mascherina che litiga con l’estate costituiscono tutti insieme un sicuro biglietto di ritorno per il Covid, biglietto di ritorno con data ottobre 2022. Dipenderà allora dal numeri dei contagiati che finiscono in ospedale se tornerà il Covid ad essere emergenza sanitaria pubblica e collettiva oppure resisterà la nostra scelta e convinzione di averlo retrocesso a malattia privata di ciascuno (molti) che se lo prende.