Niente più pagamenti in dollari ed euro per il gas russo. Da oggi in poi Mosca accetterà solo rubli dai “paesi ostili”. Lo ha affermato il presidente Vladimir Putin garantendo comunque il “rispetto dei contratti di fornitura”.

La mossa anti-sanzioni del leader del Cremlino rischia di provocare gravi ricadute sui mercati occidentali. Inevitabilmente, infatti, dopo le dichiarazioni di Putin, il prezzo del gas è cresciuto toccando quota 116 euro (+18%) con le borse che hanno accusato il colpo (all'hub olandese il gas è balzato di oltre il 25%, a 124,09 euro per megawattora).

Immediate le contromosse di Bruxelles. La presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen ha consigliato di adottare “regole più strette sulle riserve” e di sfruttare “il peso comune” negli acquisti.

“Discuterò con Biden sulle consegne di Gnl (Gas naturale liquefatto, ndr) americano” ha poi assicurato la leader Ue. “Con questi prezzi molte imprese sono a rischio” ha dichiarato Ignazio Visco, Governatore della Banca d'Italia. Intanto sale del 5% anche il prezzo del petrolio: Brent a 121 dollari, Wti a 114.