Governo, il premier Mario Draghi (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Niente da fare. La giornata di martedì era stata contrassegnata da segnali positivi che potevano almeno portare a una tregua armata tra Russia e Ucraina. Ma ieri il tutto si è capovolto. Nonostante il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov abbia dichiarato di ritenere un “progresso significativo” il fatto che i negoziatori ucraini abbiano confermato la necessità di garantire uno status neutrale dell’Ucraina e la sua sicurezza al di fuori dell’Alleanza Nordatlantica, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, i negoziati tra Russia e Ucraina in Turchia hanno frenato, sul nodo della territorialità.

La Russia “non discuterà con nessuno lo status della Crimea, neppure durante i colloqui con l’Ucraina, considerando la penisola come territorio russo”. La Russia, ha detto ancora Peskov, considera positivamente il fatto che l'Ucraina abbia iniziato a formulare chiaramente per iscritto le sue proposte durante il nuovo round di negoziati ma non si può parlare di “alcuna svolta, anzi c’è molto lavoro da fare”. Per il resto, ha continuato il portavoce, “finora, non possiamo affermare che vi sia nulla di molto promettente”.

Alla domanda sul motivo per cui i colloqui che avrebbero dovuto durare due giorni si sono svolti in poche ore ieri e sono stati sospesi, il funzionario ha affermato che non sono stati interrotti. Intanto ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato al telefono per un'ora con il presidente russo Putin: "La chiamo per parlare di pace", ha esordito. Al centro della telefonata, gli ultimi sviluppi della crisi ucraina e le relazioni bilaterali: Draghi ha sottolineato l'importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale.

Ha poi rimarcato l'importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi. I due hanno poi discusso anche delle forniture di gas e i pagamenti richiesti da Mosca in rubli. In una nota del Cremlino si legge inoltre che “su richiesta di Mario Draghi, Vladimir Putin lo ha informato sull'andamento dei colloqui tra i rappresentanti di Russia e Ucraina, la cui ultima sessione si è svolta il giorno prima a Istanbul”.