Lo “spoglio dei voti degli italiani all’estero”, potrebbe incidere “sulla regolarità e sulla trasparenza di una quota elettorale che ha acquistato significatività sempre maggiore”. Lo ha detto Giuseppe Meliadò presidente della Corte d’Appello di Roma invitando a “risolvere il problema” dal momento che “l’attuale situazione, che accentra lo spoglio di 1.700 seggi soltanto nella Corte d’Appello capitolina, rischia di non consentire la proclamazione dei risultati nei tempi previsti dalla legge”.

“A inizio 2022 - ha spiegato Meliadò - abbiamo ritenuto di scrivere una lettera al ministro della Giustizia e al ministro dell’Interno, sottolineando la gravità della situazione e dicendo senza mezzi termini che se non si pone mano in tempi brevi alla questione, non saremo in grado di garantire il risultato delle operazioni in tempo utile”.

In realtà le criticità relative allo spoglio dei voti della circoscrizione esteri sono già note da tempo e si legano, per il presidente della Corte “sia alle caratteristiche delle operazioni, prive della dovuta informatizzazione”, sia alla mole degli elettori, che “dal 2001 ad oggi sono passati da 1,2 milioni a quasi cinque milioni”.

Tuttavia, “nonostante questo aumento nulla è cambiato. È rimasta immutata la competenza esclusiva della Corte d’Appello di Roma per gestire l’intero scrutinio con l’impossibilità di gestire un così grande numero di elettori, problema che era stato già segnalato nel 2018 e poi nel 2020”.

“La proposta è di suddividere la competenza su almeno quattro Corti d’Appello” ha sostenuto ancora il presidente. Intanto tra poco più di un mese e mezzo si vota per il referendum. A giugno, incalza Meliadò, dovremo gestire 1.700 seggi in un unico ambiente” e “i 5.000 seggi di tutto il Lazio. Il che significa che per la sola circoscrizione esteri ci saranno 10mila scrutatori e presidenti di seggio e altri 1.000 per i servizi accessori: 11mila persone per avere gli esiti entro 24 ore. È impossibile. Se il referendum già con questi numeri presenta delle problematicità, la situazione diventerebbe insostenibile con le elezioni politiche, ben più complesse”, ha concluso.