Sergei Lavrov (Depositphotos)

Il presidente ucraino “Volodymyr Zelensky è ebreo? Non ha alcun significato. Secondo me anche Hitler aveva origini ebraiche”. Il parallelo operato dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, durante la puntata di Zona Bianca, trasmessa domenica 1 maggio su Rete 4, ha scatenato l’ira d’Israele che ha convocato l’ambasciatore russo a Tel Aviv.

“Parole degne di ogni condanna. Si trasformano le vittime in carnefici” ha sbottato il governo israeliano invocando “chiarimenti” da Mosca. Lavrov aveva risposto così alla domanda postagli dal conduttore se non ritenesse paradossale accusare il presidente ucraino di essere a capo di un Paese che, secondo le affermazioni del Cremlino, doveva essere "denazificato”. Il numero due di Putin ha addirittura ribadito le accuse a Kiev di servirsi di forze "neonaziste" come il battaglione Azov.

"Gente - ha detto Lavrov - che ha tatuata sulla pelle la svastica, che legge e approva il Mein Kampf". In ogni caso il paragone con Hitler ha fatto molto rumore anche in Italia dove, oltre a sollevare la comunità ebraica, ha scatenato il dibattito (politico) provocando l’intervento del Copasir. Il 12 maggio, infatti, la commissione sui servizi sentirà l’ad Rai ed il presidente di Agcom (rispettivamente Fuortes e Lasorella) sugli inviti in tv agli esponenti politici ed ai giornalisti russi. Per la vice presidente dell'Ue Margaritis Schinas, quelle del ministro degli esteri di Mosca sono considerazioni "false", che "distorcono e banalizzano l'Olocausto”, perpetuando la “narrativa oltraggiosa sulla denazificazione dell'Ucraina". Per Enrico Letta (Pd): su Rete 4 è andato in onda uno “spot di propaganda intollerabile” ed il “buon lavoro” augurato a Lavrov “è un'onta". Infine anche Iv, il partito di Renzi, ha alzato il tiro chiedendo a: “Mediaset e La7” di “spiegare la propaganda”.