DI MATTEO FORCINITI 

La polemica sui viaggi in Italia dell’ex segretario di Presidenza dell’Uruguay Miguel Ángel Toma si è arricchita di un nuovo capitolo, forse quello definitivo. Recentemente Toma ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico di “fiscal de Gobierno”, una sorta di procuratore che si trova sotto le dipendenze dell’esecutivo.

La risoluzione del Ministerio de Educación y Cultura (MEC) -organo da cui dipende questo incarico- porta la data del 17 marzo del 2022 ed è stata diffusa nelle ultime ore dal programma televisivo Subrayado. Il documento non interviene però sui motivi che hanno portato alle dimissioni di una delle figure più rilevanti del precedente governo del Frente Amplio guidato da Tabaré Vázquez nel periodo 2015-2020: “L’amministrazione non riconosce né convalida nessuna delle affermazioni fatte in occasione delle dimissioni” afferma l’esecutivo nella delibera di accoglimento delle dimissioni aggiungendo che Toma ha depositato la somma di denaro che gli era stata sospesa e che non ha debiti con l’amministrazione. “L’accettazione delle dimissioni non significa in nessun caso convalidare o riconoscere le dichiarazioni che il funzionario fa nella sua richiesta” si legge nella risoluzione firmata dal presidente Luis Lacalle Pou e dal ministro della Cultura Pablo da Silveira.

Toma era stato sospeso per sei mesi dal suo incarico con la perdita dello stipendio dall’attuale governo nel novembre del 2021 dopo un’inchiesta amministrativa che imponeva la “massima sanzione prevista per un funzionario pubblico accusato di gravi reati”. Secondo questa decisione il comportamento svolto dall’ex funzionario “ha compromesso l’immagine istituzionale del paese”.

I fatti in questione riguardano le presunte irregolarità nelle diverse missioni ufficiali dell’ex segretario realizzate nel 2019 e di cui avrebbero beneficiato anche altre due persone senza un’apparente motivazione per partecipare al processo Condor a Roma. 

L’ex funzionario era stato accusato di aver tenuto una “condotta irregolare” aggravata anche dall’alto incarico istituzionale ricoperto durante quel periodo. La vicenda era iniziata un anno prima, nel dicembre del 2019. Nella sua seconda indagine conclusa nel febbraio del 2021, la Junta de Transparencia y Ética Pública (Jutep) aveva accusato Toma di “aver commesso un grave illecito amministrativo passibile di sanzione disciplinare”.

Uno degli aspetti contestati riguardava la presenza nelle missioni ufficiali in Italia di Giuliana Pérez, una funzionaria della Secretaría Nacional para la Lucha contra el Lavado de Activos y Financiamiento del Terrorismo (Senaclaft). Tale organismo negò in seguito di aver collaborato con le indagini che riguardavano il processo Condor.

Tra queste missioni ufficiali è emerso anche un particolare che ha suscitato molto scalpore e che risale al 12 dicembre del 2019: le telecamere di Espn hanno immortalato la presenza di Toma insieme alla sua collaboratrice sugli spalti dello stadio Olimpico per assistere all’incontro di Europa League tra Roma e Wolfsberger.