Il presidente dell'Ucraina, Zelensky (foto depositphotos)

"Le Forze armate dell'Ucraina stanno liberando la regione di Kharkiv, ma nel Donbass la pressione aumenta. E' l'inferno non è un'esagerazione". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando della guerra in corso sul fronte Sud Est: "Continui sono gli attacchi alla regione di Odessa e alle città dell'Ucraina centrale. A Severodonetsk c'è stato un bombardamento brutale e insensato, con 12 morti e decine di feriti" ha aggiunto il premier.

A Mariupol, invece, la situazione è sempre più tesa. Nella città del Mar Nero, il gruppo di irriducibili del battaglione Azov che ha scelto di combattere fino all'ultimo, asserragliato nell'acciaieria Azovstal, sarebbe ad un passo dalla resa. Lo ha comunicato il loro comandante, Denis Prokopenko, spiegando però che da Kiev è stato dato loro ordine "di smettere di difendere la città per salvare la vita dei soldati della guarnigione". L'ordine è arrivato proprio dai vertici ucraini. Dal canto suo il governo russo ha reso noto che già 1.900 militari hanno deposto le armi.

Intanto Mosca prepara la sua risposta all'allargamento della Nato nei Baltico, con i possibili ingressi da parte di Finlandia e Svezia nell'Alleanza. Il ministro della difesa Sergei Shoigu ha annunciato, infatti, la creazione di nuove basi militari per l'aumento di "minacce vicino ai confini occidentali della Russia" a causa degli Stati Uniti e dell'atteggiamento dell'Alleanza.