Vladimir Putin (foto depositphotos)

di Lucio Fero

Putin ha il cancro, non importa la diagnosi, importa la notizia. Potrebbe essere vero o no, in effetti non conta. Conta che lo si annunci sperando, molto e troppo, che sia vero. Sperando che un fattore esterno, un deus ex machina risolva il dramma. Sperando, con ingenua debolezze e debole ingenuità, che un cancro possa togliere di mezzo una guerra. Qualunque sia l’effettivo stato di salute di Putin, quella che sia un cancro di un individuo ad esentare tutti dalla guerra è una illusione. Illusione debole e di debolezza. In fondo non la più grande. Quella enorme è che l’Occidente, noi tutti, si sia esentati dalle uniche due cose possibili: vincerla o perderla questa guerra. Non ci sentiamo in grado di fare tutto ciò che serve per vincerla, percepiamo che perderla sarebbe l’inizio di una qualche fine. Di qui ad arrivare all’illusione che un cancro ce la porti via ci vuol men che nulla.

I Forza Russia in Italia - Il Corriere della Sera ha fatto pubblico elenco di coloro che in Italia sostengono, in maniera organizzata e non di rado militante, le ragioni della Russia e la parte russa nella guerra. La reazione è stata quella tipica di un partito: il vittimismo contundente. Si è gridato, del tutto a sproposito, a liste di proscrizione. Le liste di proscrizione significano che coloro che lì vengono elencati sono esclusi, reclusi, messi in condizione di non agire e ridotti al silenzio. I pro Russia in Italia sono ogni sera in tv, parlano sui giornali, hanno i loro siti, intervengono in Parlamento. Liste di proscrizione? Chiamano così quello che per loro è il fastidio di essere in qualche modo svelati come rete di iniziative di comunicazione e propaganda pro Russia. Reagiscono con la movenza tipica, caratterizzante addirittura di un partito, un partito all’italiana: fanno professione di essere vittime. Vittime dei “bellicisti”.

Vittime contundenti - Vittime che bastonano e martellano. Puntano al basta armi all’Ucraina. Dicendo che basta armi è pace. Accettando, anzi incitando al basta armi che è resa degli ucraini. Mostrano insofferenza per la testardaggine ucraina di non voler cedere alla Russia un terzo dell’Ucraina. Ammoniscono che la Russia non può essere sconfitta perché è potenza nucleare, quindi tanto vale accontentarla subito. Additano alla pubblica esecrazione i governi occidentali, Draghi per primo, che ostinandosi ad opporsi alla Russia che invade, fanno aumentare i prezzi delle merci, l’inflazione, le bollette, la benzina, meno soldi, meno affari, meno export, pesanti danni al portafoglio nazionale per una Mariupol in più o in meno. Indicano come bestemmia blasfema il pagare per Kiev, altro che morire.

Costituiscono un autentico fronte interno, lo fanno in totale libertà, perfino quella di fingersi vittime. Sono i Forza Russia d’Italia, partito non più in formazione ma già in crescita. Come scrive e sintetizza qualche quotidiano pop (sia nella versione populista di destra o di sinistra) la guerra “ha stufato”. Anzi ha “rotto”, rotto le scatole perché tutto aumenta, aumentano i prezzi di tutto. Se Putin dovesse riuscire a scaricare sull’Europa, su di noi, l’effetto migrazione da carestia indotta in Africa e Medio Oriente, allora sarà il gran momento dei Forza Russia in Italia, allora potranno dire “Ucraina ha stufato” e congratularsi con Putin vincitore della guerra e lord protettore dei prezzi bassi.