Una storia italiana tra le più significative presenti ancora oggi nel Cile e che l'altra settimana l'Ambasciata d'Italia a Santiago ha ricordato e sottolineato ospitando Mabel Flores Cantergiani, presidentessa della Corporazione Culturale Giuseppe Verdi di Capitan Pastene, insignita dell'Ordine della Stella d'Italia. Sono infatti passati oltre cento anni da quando 88 famiglie, circa 700 persone, emigrarono dall'Emilia-Romagna, provincia di Modena, in una regione del Cile che chiamarono Capitan Pastene a circa 620 chilometri a sud dalla capitale, quasi alla fine del Paese. "Lasciarono l'Italia alla ricerca del sogno americano - ha ricordato l'ambasciatore Mauro Battocchi - e si sono ritrovati alla fine del mondo. Il posto non era all'altezza delle loro aspettative, ma rimasero e sono rimasti lì per oltre un secolo. Un miracolo e ancora più miracoloso è che dopo tanto tempo l'italianità rimanga viva". Il diplomatico ha citato poi la Escuela Republica de Italia come un modello di "interculturalità attraverso l'insegnamento dell'italiano, spagnolo e mapudungun. E il distretto di Lumaco, dove si trova Capitan Pastene, è un modello di convivenza che deve essere conosciuto. I modenesi collaborano con i locali da più di cent'anni e si sperimenta un modello di vita e collaborazione esemplare". Un secolo abbondante di vita che ha portato la comunità a puntare anche su nuove opportunità come ad esempio l'enogastronomia fatta con le specialità emiliane più conosciute: prosciutti, ravioli e altro ancora. "E la Corporazione Giuseppe Verdi, guidata da Mabel Flores Cantergiani - ha continuato Battocchi - ha contribuito attivamente a rivitalizzare le radici italiane". Commossa Mabel Flores Cantergiani nel ricevere il prestigioso riconoscimento. "Io sono solo un nome in questa storia - le sue parole nel diventare Cavaliere - questa medaglia dovrebbero averla ricevuta le 88 famiglie, tra le quali c'era anche mio nonno, Francesco Cantergiani, dal quale ho imparato tanto e mi ha formato come donna".