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La data della scoperta dell'America e della convenzionale fine del Medioevo potrebbe non essere quella che si studia ormai da anni sui libri di scuola. L'arrivo di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo sarebbe da anticipare almeno di un anno rispetto al 12 ottobre 1492. Con ogni probabilità, l'esploratore genovese sbarcò in America quantomeno nel 1491, quando ancora regnava papa Innocenzo VIII, al secolo Giovanni Battista Cybo, che morì il 25 luglio 1492. Questa l'ipotesi di Ruggero Marino,  giornalista scrittore e storico che da più di trent'anni si dedica allo studio di Colombo, come testimoniano i suoi quattro libri sull'argomento e anche il suo sito. Ricerche, peraltro, citate anche dalla prestigiosissima Accademia dei Lincei da Paolo Emilio Taviani e Osvaldo Baldacci.

L'occasione per ribadire la teoria dello studioso si trova nella presentazione del nuovo libro di Marino, "Dante, Colombo e la fine del mondo" (Xpublishing), che si tiene oggi nella Capitale a Palazzo Firenze, alle 18. Con l'autore intervengono Gianni Letta, vicepresidente della Società Dante Alighieri, e Claudio Strinati, segretario generale dell'Accademia Nazionale di San Luca e vicepresidente del Comitato di Roma della Società Dante Alighieri, e Michele Canonica, consigliere centrale della stessa Società.

Secondo la documentazione studiata da Ruggero Marino, fu proprio Innocenzo VIII a finanziare gran parte della spedizione di Colombo, e non Isabella di Castiglia come molti pensano. "Possiamo considerare Innocenzo VIII come il grande sponsor di Colombo", afferma Marino. Il navigatore genovese avrebbe portato a termine la sua impresa in tempi precedenti, scoprendo il nuovo Continente durante il pontificato innocenziano e non quindi sotto il famigerato Rodrigo Borgia, salito al soglio pontificio con il nome di Alessandro VI  l'11 agosto 1492.

La retrodatazione di almeno un anno dello sbarco a San Salvador per Ruggero Marino si basa anche sulla testimonianza dello "Pseudo Petrarca", dal titolo Chronica delle vite de pontefici et imperatori romani (cronaca delle vite dei pontefici e degli imperatori romani), un raro incunabolo (libro stampato con la tecnica dei caratterimobili) edito a Venezia nel 1507. Come fa notare lo studioso, "quasi ridosso degli avvenimenti e ad un anno dalla morte di Colombo". L'autore qui parla esplicitamente dello sbarco del genovese durante il pontificato di Innocenzo VIII, senza neanche prendere in considerazione quello di Alessandro VI. Inoltre, sulla tomba di papa Cybo a San Pietro è inciso Novi orbis suo aevo inventi gloria (ovvero Nel tempo del suo pontificato la gloria della scoperta del nuovo mondo). Per di più, nel contratto stipulato con i re spagnoli si afferma che Colombo, prima della partenza del 3 agosto, va nelle Indie "che ha scoperto". Un tempo riferito al passato, un viaggio verosimilmente già avvenuto, ma cancellato dalla storia, osserva Ruggero Marino.