Marina Sereni (foto dal suo profilo Facebook)

"La pandemia di COVID-19 ha fortemente colpito l'America Latina e i Caraibi, una regione in cui i divari socio economici rimangono visibili e gravi, mentre la guerra in Ucraina, con le sue conseguenze sui prezzi delle materie prime, dell'energia e dei beni di prima necessità, oltre a una possibile crisi economica mondiale, ci espone tutti a rischi crescenti, anche di grave emergenza alimentare, da cui America Latina e Caraibi, purtroppo, non sono esenti". Lo ha dichiarato il vice ministro agli Affari Esteri, Marina Sereni, all'evento virtuale "Verso un recupero inclusivo e sostenibile in America Latina e nei Caraibi", promosso dal Governo del Costa Rica e dalla Commissione Economica per l'America Latina e i Caraibi (ECLAC).
"L'Italia è legata all'America Latina e ai Caraibi da un rapporto speciale e da un patrimonio comune, basato su valori condivisi di pace, democrazia, multilateralismo", ha spiegato Sereni. "Profondi sono i legami culturali, politici, economici e sociali tra il nostro Paese e la regione, anche grazie al dinamismo della numerosa comunità italiana residente in America Latina e dell'altrettanto significativa comunità latinoamericana e caraibica residente in Italia". 
"L'America Latina e le regioni dei Caraibi hanno un grande potenziale per sviluppare energia da fonti rinnovabili ed esperienze molto preziose da condividere", ha proseguito il vice ministro. "Le prospettive per una transizione verde in questa area sembrano essere più favorevoli rispetto ad altre regioni del mondo. A questo proposito", ha aggiunto, "oltre agli interventi pubblici, il settore privato è la chiave per accelerare questa transizione". 
"L'Italia è attiva in America Latina con alcune rinomate aziende del settore energetico, che stanno investendo in rinnovabili, reti elettriche, mobilità sostenibile e idrogeno verde", ha ricordato Sereni. Quanto alla relazione tra Unione Europea e America Latina e Caraibi "è di importanza strategica. Dobbiamo affrontare sfide comuni enormi", ha concluso, "per ridurre le diseguaglianze e avvicinare gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030".