Nell’Angelus di ieri Papa Francesco è tornato a parlare della guerra in atto in Ucraina dopo l'invasione della Russia avvenuta nello scorso febbraio, chiedendo al Signore misericordia e pietà per il martoriato popolo ucraino. Lo ha fatto ricordando quanto accaduto 20 anni fa a Cracovia, quando Giovanni Paolo II affidò il mondo alla Divina Misericordia: “Un pensiero speciale va ai numerosi pellegrini che oggi si sono radunati nel Santuario della Divina Misericordia a Cracovia, dove vent’anni fa San Giovanni Paolo II fece l’Atto di Affidamento del mondo alla Divina Misericordia. Più che mai vediamo oggi il senso di quel gesto, che vogliamo rinnovare nella preghiera e nella testimonianza della vita. La misericordia è la via della salvezza per ognuno di noi e per il mondo intero”. Il Santo Padre potrebbe recarsi presto a Kiev e, prima ancora, incontrare il patriarca ortodosso Kirill durante il suo viaggio in Kazakistan, del prossimo settembre. Tappe fondamentali per una voce che, ogni giorno, continua a invitare le parti in causa al dialogo e alla risoluzione del conflitto attraverso una via diplomatica. Il Papa, però, non dimentica le altre crisi umanitarie e invita a pregare per la popolazione della Somalia che “si trova ora in pericolo mortale a causa della siccità. Desidero attirare l'attenzione sulla grave crisi umanitaria che colpisce questo Paese e alcune zone dei Paesi limitrofi. "Le popolazioni di questa regione, che già vivono in condizioni molto precarie, si trovano ora in pericolo mortale a causa della siccità", ha sottolineato. "Auspico che la solidarietà internazionale possa rispondere efficacemente a tale emergenza", ha affermato il Pontefice. "Purtroppo - ha aggiunto - la guerra distoglie l'attenzione e le risorse, ma questi sono gli obiettivi che esigono il massimo impegno: la lotta alla fame, la salute, l'istruzione". In Somalia sono quasi 7 milioni le persone colpite dalla siccità, circa il 50% della popolazione. Nel Paese si è insediato da alcune settimane il governo neo eletto, guidato dal Presidente Hassan Sheikh Mohamud, con l'arrivo di numerosi esponenti politici internazionali.