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Ma come si permette Mosca di minacciare l’Italia? Come può il Cremlino in qualche modo ‘promettere’ un autunno infausto al belPaese? Eppure stiamo parlando di un luogo, quello russo, che fino a pochi anni fa, scusateci il termine, si ‘puzzava’ di fame. Un luogo che ha la solo fortuna di avere gas e petrolio a profusione, diretto da un governo (chiamiamolo così) rimasto indietro di 80 anni, antidemocratico al massimo, se si pensa che i media sono controllati e che quelli ‘contro’ Putin sono stati fatti chiudere.

Basti pensare una Corte a Mosca ha revocato la licenza di pubblicazione per il giornale indipendente ‘Novaya Gazeta’, diretto dal Premio Nobel per la pace Dmitry Muratov. La decisione è stata presa su richiesta dell'ente statale per il controllo sui media Rozkomnadzor che, riporta la Reuters, aveva accusato il giornale di non aver fornito della documentazione relativa a un cambio di proprietà nel 2006. Nella realtà il giornale aveva denunciato pressioni delle autorità per la sua posizione critica contro la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina.

Ma di che stiamo parlando? Di certo dopo le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, la speranza è che ora sul piano di autonomizzazione energetica dell'Italia, nessuno che tenga davvero alla sovranità del nostro Paese abbia più dubbi sulla condotta da tenere, tanto sull'energia quanto in politica estera.

L'unico 'suicidio economico' a cui stiamo assistendo è quello della Russia di Putin, a cui si deve la totale responsabilità per la fine della cooperazione economica con l'Europa. Se gli imprenditori italiani sono in difficoltà non è certo a causa della 'concorrenza sleale' degli Usa, senza i quali la Russia porterebbe la guerra all'interno della zona euro con tutte le conseguenze economiche che ne deriverebbero, ma per la scelta imprudente di questi anni di aver intessuto relazioni economiche con un Paese inaffidabile e autocratico come la Russia di Putin. Dispiace per i russi che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina si sono sùbito messi di traverso contro lo zar del Cremlino, condannando la guerra. Ma, sperando che quanto prima il conflitto finisca, con questo Paese sarà meglio chiudere ogni rapporto..

STEFANO GHIONNI