Il pronunciamento dell’Osservatorio mondiale della sanità attacca un prodotto con una storia millenaria e colpisce un settore strategico per il Made in Italy agroalimentare con qualcosa come dodici miliardi di euro di fatturato offrendo un importante contributo all’economia e all’occupazione dell’intero Paese, considerato che il comparto offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone dalla vigna alla tavola.

È quanto ha affermato la Coldiretti nel commentare il documento adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Regione Europa: “European framework for action on alcohol 2022-2025”. È del tutto improprio assimilare l’abuso di superalcolici tipico al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità e a più bassa gradazione come la birra e il vino che è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol.

Aumento della tassazione, divieto di pubblicità o promozione e obbligo di health warning in etichetta rischiano assolutamente e in una maniera del tutto fuorviante di assimilare in consumo del vino alle sigarette con effetti disastrosi sui consumi con quasi un italiano su quattro (23%) che smetterebbe di bere o ne consumerebbe di meno, secondo il sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it. Ma a preoccupare sono soprattutto gli effetti sulle esportazioni, che superano i consumi interni, per un valore destinato a sfondare per la prima volta quota otto miliardi di euro, secondo le proiezioni di Coldiretti.