Antonio Tajani (foto Depositphotos)

Il capodelegazione del Ppe (Partito popolare) a Strasburgo Andrzej Halicki ha duramente criticato le parole pro-Putin pronunciate due giorni fa dal leader di Forza Italia: "Non è il momento di avere rapporti con il presidente russo Vladimir Putin, Silvio Berlusconi gli rimandi indietro la vodka". Halicki ha poi aggiunto che "il signor Putin non è un amico, ma un criminale di guerra" e ha attaccato Berlusconi per aver creato "tensioni anche all’interno del Ppe".

In un audio ottenuto in esclusiva da LaPresse, il leader di Forza Italia ha sostenuto di aver riallacciato i rapporti con Putin e ha lasciato intendere di avere posizioni diverse da quelle espresse in pubblico dal suo partito sulla guerra in Ucraina. Le parole di Berlusconi hanno aperto un dibattito sia in Italia che in Europa. In giornata sono arrivate anche le dichiarazioni di Paulo Rangel, vicepresidente del gruppo Ppe al Parlamento Europeo: "Penso che le parole di Berlusconi siano tristi per tutti gli europei che soffrono per la tirannia di Putin, ma sono opinioni personali che nulla hanno a che vedere con la posizione d’un partito e con la garanzia assoluta che offre un leader europeo come Tajani", ha detto Rangel.

Più che sul leader di Forza Italia, il vicepresidente dei Popolari è sembrato affidarsi soprattutto al suo vice. "Noi abbiamo fiducia assoluta in Tajani. Sappiamo che è impegnato a difendere i valori Ue e se vedrà che tali valori sono in pericolo sarà il primo a battersi per difenderli", ha aggiunto Rangel. Nel dibattito era intervenuta nelle scorse ore anche Iratxe García Perez, presidente dell’eurogruppo Socialisti & Democratici: "È tempo che il Ppe smetta di sognare a occhi aperti, guardi ai fatti e torni sul percorso europeista, con chi difende l’Europa e i suoi valori". D'accordo anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola: “Conosco Antonio Tajani da molti anni. È un europeista convinto, un convinto sostenitore delle relazioni transatlantiche, un italiano impegnato, lavorerà perché il suo Paese rimanga nel cuore dell’Europa”.

Nel frattempo lo stesso Tajani ha cercato di tranquilizzare le acque, arrivando al summit del Ppe prima del Consiglio Ue: "Sono qui per confermare ancora una volta la posizione del mio partito, la mia posizione personale e la posizione del leader del mio partito totalmente a favore della Nato e delle relazioni transatlantiche, in favore dell'Europa e contro l'inaccettabile invasione russa dell'Ucraina".