Xi Jinping (foto: Depositphotos)

Si è arrivati a un punto che a furia di parlare di una guerra per Taiwan, la situazione può precipitare da un momento all'altro. Arrivano però forti segnali distensivi sulla rotta che dalla Cina arriva fino agli Stati Uniti. A pochi giorni dal XX Congresso del Partito comunista cinese che ha ridefinito gli assetti di potere in Cina, da Pechino arriva una mano tesa a Washington.

Il primo segnale era arrivato ieri dal portavoce del Ministero degli Esteri Wang Wengbin. La Cina, aveva detto, è "un partner e un'opportunità per lo sviluppo di tutti i Paesi, non una sfida o una minaccia. Esortiamo gli Stati Uniti ad abbandonare il pensiero a somma zero e a seguire la tendenza dei tempi". Era una replica a quanto era emerso dal colloquio telefonico che il presidente americano Joe Biden aveva avuto con il neo premier britannico Rishi Sunak, con cui aveva concordato sulla necessità di di affrontare la sfida posta dalla Cina. "Invece di diffondere la superata 'teoria della minaccia cinese' e mettere insieme un piccolo cerchio senza futuro, è meglio cercare di stabilire un nuovo concetto di apertura, inclusività e cooperazione vantaggiosa per tutti e fare di più per promuovere la pace e lo sviluppo nel mondo", ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano.

Il secondo segnale è ancora più autorevole. La Cina "è pronta a collaborare con gli Usa per trovare il modo giusto per andare d'accordo nella nuova era sulla base del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti" ha affermato il presidente Xi Jinping, in un messaggio letto alla cena di gala annuale del National Committee on Us-China Relations (Ncuscr) al Plaza di New York, secondo il network statale Cctv. A metà novembre, in occasione del G20 a Bali, in Indonesia, Xi potrebbe avere il primo faccia a faccia in persona con il presidente americano Joe Biden, anche se nulla è stato ancora ufficializzato. "Il mondo oggi non è nè pacifico nè tranquillo", ha scritto Xi nella lettera, "in quanto grandi potenze, il rafforzamento della comunicazione e della cooperazione" tra i due Paesi "aiuterà ad aumentare la stabilità e la certezza globali e a promuovere la pace e lo sviluppo nel mondo". Cina e Stati Uniti si sono scontrati negli ultimi anni su questioni che vanno dall'aggressione di Pechino all'autogoverno di Taiwan alla sua repressione a Hong Kong e alle presunte violazioni dei diritti nello Xinjiang. Washington ha anche accusato Pechino di fornire copertura diplomatica per l'invasione russa dell'Ucraina.

Segnali distensivi a cui Joe Biden risponde così: "Possiamo gestire in modo responsabile la crescente intensa concorrenza con la Cina" ha detto il presidente americano, incontrando i responsabili della Difesa americana. Con la Cina "dobbiamo mantenere il nostro vantaggio militare chiarendo che non cerchiamo il conflitto. Ci sarà una forte concorrenza ma non è necessario che ci siano conflitti".