Sergio Mattarella (foto depositphotos)

“Non possiamo arrenderci alla deriva”. Lo ha sostenuto, ieri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella intervenendo alla cerimonia di consegna delle decorazioni dell'Ordine militare d'Italia svoltasi al Quirinale. Tale cerimonia, ha sottolineato il Capo dello Stato “si tiene in un contesto internazionale gravido di preoccupazioni. La guerra scatenata dalla Federazione Russa contro l'Ucraina sta riportando indietro di un secolo l'orologio della storia”. “Non possiamo arrenderci a questa deriva. Da qui il sostegno senza riserve a Kyiv” ha rilanciato l’inquilino del Colle. “Siamo orgogliosi delle donne e degli uomini, nostri concittadini in armi, che hanno saputo contribuire (in aree delicate e in situazioni assai difficili) ad affermare le ragioni della vita contro violenze interne e conflitti internazionali. Hanno contribuito alla lotta contro le forme di guerra asimmetrica promosse dal terrorismo transnazionale" ha quindi proseguito il presidente della Repubblica. Per Mattarella: “gli interessi del nostro Paese sono maggiormente tutelati nell'ambito della difesa di interessi più ampi”. "L’Italia - ha aggiunto ancora il Capo dello Stato - contribuisce con generosità, sia nell’Alleanza Atlantica (a sostegno delle esigenze della sicurezza collettiva di Paesi membri) sia nelle missioni decise dalla comunità internazionale, alle operazioni di mantenimento della pace”. "Il concetto di sicurezza non si esaurisce nelle problematiche della difesa militare. Non riguarda soltanto Stati e frontiere, come abitualmente si era usi considerare, ma riguarda la sicurezza ‘umana’, a partire dalle condizioni di disuguaglianza tra i popoli. È, quindi, un obiettivo che va concepito e perseguito in modo multidimensionale" ha concluso Mattarella. E a proposito di Italia, il nostro Paese "è saldamento collocata nel campo occidentale della libertà. E lo è in particolare modo in questo momento: l'Italia c'è ed è una nazione su cui si può contare e che farà la propria parte per riaffermare la pace" ci ha tenuto a specificare il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel suo discorso per la consegna delle insegne. "L'Italia contribuirà a riaffermare il buon senso anche laddove è mancato affinché il grido di pace si diffonda con sempre nuova forza" ha concluso.