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Franco Esposito

Volavano, hanno volato, chissà se voleranno ancora. Le Farfalle d'Italia hanno le ali spezzate, recise da accuse e denunce. Il rimpiattino delle responsabilità. Dal fuori strillano le voci, che ai autodefiniscono ex prigioniere, vessate, maltrattate, umiliate. Ragazze che hanno lasciato perdere, perché  non ne potevano più di ascoltare discorsi sul loro peso, sulla bilancia guardata come il diavolo. E non solo. La ginnastica ritmica italiana campione del mondo sprofonda nelle bassezze della polemica. 

Silente fino all'altro giorno, la Federazione ha commissariato il centro di Desio, in provincia di Monza. Il tempio della ginnastica fiore all'occhiello della nazionale. Niente più musica, niente più volteggi, esercizi a copro libero, nastrini che vanno in aria e raccolti con tempismo, cerchi e quant'altro, nel tempio è calato il silenzio. Che sa di tante cose, e in questo parla addirittura. "Ogni settimana un dirigente raccoglierà eventuali fatti anomali da parte delle ginnaste", inforna il presidente federale Gherardo Tecchi, agitando involontariamente un inquietante interrogativo: ma lui finora dov'era? Ha visto e sentito fingendosi sorbo o cieco? O che cosa altro, dovendo considerare che le denunce delle atlete si riferiscono in alcuni casi a episodi vecchi di anni o di mesi? 

Sola e isolata la ct Emanuela Maccarani, massima artefice di trionfi delle farfalle, richiesta e contesa da Paesi stranieri con offerta da capogiro. Lei niente, ritenendo più e gratificante la guida delle farfalle. Alcune fuoriuscite non la risparmiano, criticandone i metodi draconiani, a loro dire, le imposizioni, gli insulti. Nelle testimonianze l'obbligo di rispettare un regime alimentare duro e scorretto. Ossessivo, i lassativi, i distubi alimentari, la paura. E lei? Limita la difesa a poche parole: "Vedere scritte quelle cose sui giornali mi fa male. La procura indaga, vedremo". 

Tra le testimoninaze portate c'è quella del barista del centro di Desio. "Una volta ho visto una ragazza pranzare con quattro fette di mela e due, ma proprio due, di bresaola. Non me lo scorderò mai. Mi dispiace, ma è così". Silvia, ex ginnasta, in palestra ha combattuto e vinto il suo disturbo alimentare. Grazie alle due allenatrici di un tempo Antonella Chiesini e Daniel Vergani. "La bilancia è un incubo, ma la ginnastica non è solo marcio". 

Ttolare di una carriera straordinaria, l'argento alle olimpiadi e il titolo di campione del londo a squadre, Europei e World Cup, Emanuela Maccarani è finita nell'occhio del ciclone. Le denunce di ex ginnaate non arrivano solo da ex farfalle. Sono decine e decine, e provengono da diverse regioni italiane. Intorno a Desio si coltivano i talenti della ginnastica, ogni paesino ne ha almeno uno. L'Accademia di Desio è il sogno, il massimo. Decine di bambine si allenano otto ore al giorno, tutti i giorni, e stanno a volte mesi lontano da casa. 

Allora è legittimo chiedersi, per quante di loro la bilancia è una tortura? Quasi per tutte. Quindi via con i lassativi, i digiuni e quant'altro. Almeno secondo chi sostiene le accuse, le ginnaste e i genitori di altre. 

Provocata e sollecitata dalle denunce pubblicate da La lui Federginnastica, è arrivata la nomina di Valter Peroni, vice presidente vicario della Federginnastica, a commissario straordinario del centro di Desio. Tecchi è presidente federale dal 2017. Ragazze e famiglie non hanno mai ricevuto da lui risposte alle loro istanze. Ma qual è la valenza vera delle rimostranze che hanno scatenato un autentico pandemonio? Parla di percosse, minacce e vessazioni Sergio Marchetti, pade di una ginnasta: denunciata l'alenatrice, poi qualificata per tre mesi. "Ma lavorava lo stesso per la federazione ai Mondiali di Pesaro. Abbiamo denunciato di nuovo, ma la Procura ha archiviato il caso". 

Nel 2016 fece scalpore il libro "La farfalla dell'Est", scritto dal'ex farfalla della nazionale Angelica Savrayuk. Questi alcuni passi tra i più tosti. "Entro in palestra e difficilmente esco senza aver versato una lacrima. Mi sento presa di mira, la direttrice tecnica spesso si rivolge a me in modo duro, mi riprende, mi svilisce, mi lancia delle frecciatine, Vivo ogni allenamento come un'agonia". 

Nessuno in Federazione ha ritenuto di dover approfondire, laddove quelle denunce avrebbero meritato un minimo di attenzione o una verifica: "Abbiamo commesso delle leggerezze, e non sono state le sole", ammette il presidente Tecchi. Nessuna risposta però, zero. Solo il tentativo di ostracismo ai danni dell'ora ex ginnasta in seguito alla denuncia dei familiari. 

Silente anche il Comitato regionale del Lazio. Registrati anche episodi di mobbing. Lara Paloni, di Ascoli Piceno, presa di mira dalla direttrice tecnica. La ragione? La richiesta dei genitori di modificare alcuni comportamenti verso la figlia. "La direttrice ha tentato di stroncare con ogni mezzo la carriera della piccola Lara". I genitori hanno investito del prolema l'allora presidente Agabio. In cambio di messaggi dal contenuto minaccioso. "Per il bene di sua figlia conviene non fare nulla". 

 A quanto pare, l'andazzo era questo. Sta ora all'indagine fare chiarezza e squarciare le ombre che si sono addensate sul volo delle meravigliose farfalle.