"Circa un anno fa, poco dopo il mio arrivo in Camerun, mi recai vicino al residence per comprare vino italiano da offrire agli ospiti dell'Ambasciata Italiana. Trovo un'offerta di bottiglie di bassa qualità e la mia domanda è "le vendi?". La risposta che ricevo: "Nessuno ne vuole". Il Camerun, a quasi 70 anni dall'indipendenza, continua a bere quasi un tipo di vino, considerato l'unico in grado di superare il trasporto nautico illeso. Questo per cambiare una situazione anomala in un paese che ha una grande fiducia nel Made in Italy e ha introdotto i luoghi comuni della gastronomia italiana (pasta, pizza ed espresso...) così abbiamo lanciato una campagna di promozione del vino italiano".

A rivelarlo Filippo Scammacca del Murgo, Ambasciatore d'Italia in Camerun, competente anche per la Repubblica Centrafricana, Ciad e Guinea Equatoriale. "Insieme a ICE - Agenzia Italiana per il Commercio Estero, abbiamo sviluppato una strategia a lungo termine sulla quale attuare iniziative specifiche – ha spiegato ancora il diplomatico - Abbiamo stretto un'alleanza con gli importatori per aiutarli a vendere il vino acquistato e con loro abbiamo organizzato degustazioni professionali nelle città più importanti guidate dal sommelier Alessandro Carrubba, venuto apposta da Siracusa per portare consapevolezza a ristoranti, enoteche e hotel. Il risultato più interessante è stata la soddisfazione del pubblico per l'ottima presentazione fatta: non era mai stato a una degustazione in cui non si spiegavano solo il vino in un bicchiere, ma anche i fattori da considerare: colore, olfatto, struttura, acidità...".