Parlamento europeo (Depositphotos)

Franco Esposito

Effetti e riflessi del Qatargate. Crolla il Pd, giù del quindici per cento nei primi sondaggi dopo lo scandalo. Il calo è misurabile di quattro punti rispetto alle ultime elezioni politiche. Scatta l'allarme a poche settimane dal congresso del partito. Il Pd, con Zingaretti alle elezioni europee 2019, si arrampicò fino al 22,7%. Evidente e preoccupante il calo alle politiche del 25 settembre, con Enrico Letta segretario: solo il 19,1%. 

Recente sondaggio Swg, del 19 dicembre, dà il Pd in ulteriore forte calo: 14,7%. "Anticipiamo le primarie o sarà una debacle", consigliano i vertici del partito, preoccupati dall'esito dei sondaggi più attuali. 

La Ue, con le braghe in mano, assicura intanto che punirà "i funionari corrotti". É la reazione dell'esecutivo europeo alle rivelazioni pubblicate dal quotidiano Repubblica sulle infiltrazioni nei palazzi del potere, a Bruxelles. "Una questione molto seria". Proprio mentre gli emiri azzardano il più classico dei contropiede, in mezzo alle pioggia di sospetti e accuse che gli arrivano addosso da tutto il mondo. "L'Unione Europea dimostri che i corruttori siamo noi". E chi se non loro? 

Gli alti dirigenti vicini alla famiglia dominante a Doha respingono qualsiasi tipo di accusa. "Mancano le prove, ma se qualcuno ha sbagliato saremo inflessibili". Laddove i media locali accusano l'Europa di "pregiudizi contro il mondo arabo".

La posizione del Pd assume intanto connotati di particolare gravità. Precipita il partito in caduta verticale, travolto da questo scandalo di proporzioni planetarie. Sempre più giù il Pd, in seguito alla volontà espressa dal personaggio centrale in questa vicenda che profuma di corruzione a collaborare con i giudici belgi. Pier Antonio Panzieri avrebbe cominciato a cantare: scaricate le colpe sul deputato Pd Francesco Cozzolino. Un personaggio di spicco del partito di sinistra. 

Panzieri ha tirato in ballo Cozzolino durante l'interrogatorio davanti ai magistrati belgi che indagano sul Qatargate. Il begamasco ex parlamentare europeo avrebbe ammesso alcune accuse che gli hanno sbattuto addosso gli investigatori di Bruxelles. "In cambio avremmo ricevuto 50mila euro", e il Palazzo ha continuato a tremare. Disposto a collaborare, questa sorta di italiano faccendiere avrebbe fornito "informazioni su altri eurodeputati". 

In primis appunto Cozzolino, la persona che ne avrebbe rilevato il posto nei ruoli chiave per gli interessi di Qatar e Marocco in seno all'Europarlamento. Chiamati in causa il belga eurodeputato Marc Tarabella e Maria Arena socialdemocratica anche lei, molto vicina a Panzeri. "So che è andata una volta in Qatar e ha ricevuto un regalo". 

L'interrogatorio di Panzeri avrebbe confermato il ruolo centrale avuto nella squassante vicenda dall'ambasciatore del Marocco a Varsavia, Aderrahim Atmun. Il tramite tra i servizi marocchini e gli italiani. 

Panzeri avrebbe anche datato l'inizio dell'accordo delinquenziale. Tutto sarebbe nato nel 2019, in seguito alla sua mancata rielezione. "Ma la somma a casa mia non era a disposizione di altri". La scoperta di quei soldi – tanti o pochi non inporta – è l'elemento chiave nelle mani del  giudice istruttore Michael Claise, coordinatore dell'indagine. Mazzette di denaro erano infilate sotto il letto e in una cassaforte del soggiorno, all'interno della casa belga di Panzeri. 

Il verbale della Vasse, i serivzi segreti belgi, è di due paginette sintetiche scritte in fiammingo. Entrati nell'appartamento, gli agenti hanno scattato anche delle fotografie. Poi, nel risistemare tutto, hanno riempito la casa di microspie. I soldi sono rimasti nell'abitazione sette mesi. L'ammanco finale registrato sarebbe di 100mila euro. Elemento significativo del documento la data, 26 aprile. Quando tutto sarebbe cominciato. Il verbale spiega che le indagini hanno raggiunto il culmine a primavera. 

Eva Kaili, vice presidente del Parlamento Europeo rimossa dall'incarico, si ritrova incastrata dalla valigia che suo padre stava tentando di portare via dall'albergo. La Khaili è in carcere. I giudici oggi la ascoltano. Devono decidere sulla detenzione di questa donna, bella e imbrogliona, legata sentimentalmente a un italiano. Anche lui indagato. 

Provata disponibilità di Panzeri a collaborare potrebbe rivelarsi la causa di un eventuale allargamento dell'indagine. Altrettanto potrebbe venire dall'intervento dell'agenzia di polizia europea Europol. Si parla di centinaia di computer, tablet e cellulari rivenuti nel corso di venti perquisizioni tra Belgio, Italia e Grecia. 

Già, l'Italia. Il giudice per le indagini preliminari di Aosta ha emesso un decreto di sequestro preventivo per un appartamento a Cervinia: l'alloggio acquistato dalla Nakaz Development sprl di Nicolò Figà-Talamanca, numero uno della ong "No Paece Without Justice", Nessuna Pace Senza Giustizia. Il soggetto è ritenuto uno dei partecipanti all'associazione a delinquere. Arrestato il 7 dicembre, adesso è costretto all'uso dle braccialetto elettronico. L'acquisto della casa sarebbe costato 215mila euro. Un'operazione di riciclaggio di denaro sporco? É possiible, probabile, non ancora certo però. 

Certo è invio il rinvio dell'estradizione della figlia di Panzieri. I giudici della Corte d'Appello di Brescia avevano dato lunedì il via libera alla consegna di sua madre alle autorità del Belgio. "A Bruxelles carceri sovraffollate", la ragione principale del rinvio. É questa la carta che i legali italiani intendono mettere sul tavolo: il trasferimento in Belgio, prima in carcere, poi ai domiciliari. 

La valutazione del Ministero della giustizia italiana sulle condizioni die penitenziari belgi non si avrà prima dell'udienza del 3 gennaio.