L'OSSERVATORIO ITALIANO

di Anonimo Napoletano

 

 

 

Campania, Puglia, Calabria e Sicilia sono le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa che subiscono il maggiore impatto di ecocriminalità e corruzione. Qui si concentra il 43,8% dei reati accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, il 33,2% degli illeciti amministrativi e il 51,3% delle inchieste per corruzione ambientale sul totale nazionale. La maglia nera spetta purtroppo alla Campania, dove sono stati registrati 4.149 reati contro l'ambiente, diminuiti rispetto all'anno precedente, quando erano stati ben 5.457, ma pur sempre il 13,6% del totale nazionale. In pratica, un reato ambientale su sette viene consumato in Campania. 

Tra le regioni del Nord la Lombardia si conferma quella con il maggior numero di illeciti ambientali (1.821 reati, pari al 6% del totale nazionale e 33 arresti). Crescono i reati accertati in Liguria, ben 1.228, che scala cinque posizioni in un solo anno, arrivando al nono posto. 

A livello provinciale, Roma, con 1.196 illeciti ambientali, scalza nel 2021 dalla prima posizione Napoli (1.058), che viene superata di misura anche da quella di Cosenza (1.060). Napoli è dunque terza, seguita da Salerno con 836 illeciti ambientali. Ma se scendiamo nel dettaglio delle singole categorie troviamo la provincia di Napoli seconda per il ciclo di gestione illecita dei rifiuti con 1.629 reati in questo settore, ovvero un quarto di tutti quelli registrati in Italia nel 2021. Mentre, subito dopo Napoli, le province di Salerno e Caserta sono rispettivamente terza e quarta. Ze invece passiamo al ciclo del cemento illegale, a sorpresa troviamo che la provincia in cui si commettono più reati in tutta Italia è la piccola Avellino, con 389 reati, superando Cosenza che l'anno precedente era la prima ed ora è seconda. Anche in questo settore è la Campania la regione maglia nera, e infatti nella “top ten” delle province, oltre ad Avellino capolista, troviamo Salerno al quarto posto con 241 reati accertati e Napoli sesta con 219 reati.

Di fronte a questo quadro complessivo, c’è da dire che nel 2021 le forze dell’ordine hanno applicato per ben 878 volte i delitti contro l’ambiente (legge 68/2015). 292 i beni posti sotto sequestro per un valore complessivo di oltre 227 milioni di euro. Il delitto in assoluto più contestato è quello di inquinamento ambientale, con 445 procedimenti penali, ma il maggior numero di ordinanze di custodia cautelare è scattato per l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, con 497 provvedimenti.