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Le bollette della luce caleranno del 19,5% nel primo trimestre del 2023 rispetto all'ultimo trimestre del 2022, per gli utenti che sono ancora sul mercato tutelato e non hanno optato per il libero mercato (circa il 33%).

Merito dei prezzi bassi del gas e degli interventi del governo contro il caro bollette.

Ma non bisogna cantare vittoria: i mercati energetici rimangono molto volatili, nuovi aumenti potrebbero arrivare durante l'inverno.

L'Arera, l'agenzia pubblica che fissa le tariffe di luce e gas sui mercati tutelati, ha diffuso oggi le nuove tariffe per l'elettricità per il primo trimestre del 2023. Quelle del gas saranno pubblicate il 3 gennaio prossimo, e varranno per il mese di dicembre 2022. Per il primo trimestre del 2023, il prezzo di riferimento dell'energia elettrica per la famiglia tipo in regime di tutela si riduce del 19,5% rispetto al trimestre precedente.

Le cause di questo calo sono due. Da un lato, è calato il prezzo del metano, principale fonte di elettricità: la domanda di gas è ridotta, grazie a un inverno mite che fa tenere basso il riscaldamento, e agli stoccaggi per l'inverno oramai riempiti. Oggi alla borsa Ttf di Amsterdam il metano ha chiuso a 83,83 euro al megawattora. Ad agosto era schizzato a 340 euro. L'altra causa della riduzione delle tariffe elettriche sono gli interventi del governo contro il caro bollette. Cinque miliardi di euro al mese in media, ha spiegato oggi la premier Giorgia Meloni. Due terzi della legge di bilancio sono stanziati a questo scopo, ben 21 miliardi di euro.

Sono stati azzerati tutti gli oneri di sistema per gli utenti elettrici fino a 16,5 kW e per tutti gli utenti del gas. Dal 2023 i costi per lo smantellamento degli impianti nucleari spariranno dalla bolletta e saranno sostenuti dallo stato. E' stata confermata la riduzione dell'Iva al 5%, ed è stata ampliata la fascia dei beneficiari dei bonus energia: da 12.000 euro di livello Isee a 15.000.

Nonostante la riduzione delle tariffe, il presidente di Arera, Stefano Besseghini, frena gli entusiasmi: "La variazione percentuale pur marcata del costo dell'energia elettrica non deve spingere a conclusioni affrettate", commenta. "I mercati sono caratterizzati ancora da una marcata volatilità - spiega -, la stagionalità inciderà sulle variazioni dei prezzi del gas, e i valori assoluti rimangono ancora straordinariamente alti". Tuttavia, aggiunge, "la situazione sui mercati all'ingrosso certamente ha risentito di particolari condizioni ambientali, ma anche di una evoluzione e di un rafforzamento della capacità di reazione del sistema al permanere delle tragiche vicende belliche". E quindi, conclude, "gli interventi del governo a supporto dei consumatori mantengono inalterato il loro valore".

Per il Codacons, la riduzione delle tariffe fa risparmiare 348 euro in 12 mesi a una famiglia tipo. Ma le tariffe elettriche del primo trimestre del 2023 rimangono comunque più alte del 15,4% rispetto a quelle del primo trimestre del 2022. L'Unione nazionale consumatori calcola che, nonostante il risparmio di 348 euro all'anno, la spesa annua di una famiglia tipo per l'elettricità nel 2023 sarà comunque più alta di quella del 2022: 1.434 euro contro 1.322, 112 euro in più. "Sommati ai 1.714 del gas dovuti all'aggiornamento di un mese fa - scrive l'Ucn -, determinano una stangata complessiva pari a 3.148 euro".

Per l'Ucn, "la riduzione di oggi è dovuta esclusivamente al fortunato buon andamento dei prezzi all'ingrosso dell'energia elettrica e al clima mite, non certo alla manovra o al Dl Aiuti quater". Per questo "urge rinviare la fine del mercato tutelato del gas prevista tra appena 3 mesi, il primo aprile 2023". Ma c'è anche chi risolve il caro bollette in modo diverso.Paolo Tortorini, 58 anni, video operatore di Foligno, ha deciso di tenere spenti, in casa, il riscaldamento a gas e la stufa a pellet. "Trovo che questi aumenti siano una violenza inaudita, un sopruso - spiega all'ANSA - e quindi per protesta sto cercando, come contropartita, di non consumare più i loro prodotti".