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Beati i pochi che non hanno avuto problemi nella visione di Inter-Napoli. A giudicare dalle lamentele, dalle proteste e dalle grida di dolore sui social, si tratta davvero di pochi eletti. Già, perché dopo cinque anni la musica con Dazn è sempre la stessa. Soprattutto in occasione dei big match, come era quello tra i nerazzurri e i partenopei, accedere alla piattaforma per la visione della partita molte volte diventa un'odissea.

Rotellina che gira, messaggi con strani codici di errore, oppure immagini che vanno a scatti, quando va bene. Senza contare il "vizio di fondo" del canale streaming: quel ritardo di una quarantina di secondi rispetto alla "realtà" che provoca spesso equivoci grotteschi, tipo sentir esultare qualche vicino quando il pallone ristagna ancora a centrocampo.

Sconcerta stavolta che i disservizi si siano verificati dopo gli aumenti nei prezzi degli abbonamenti, che hanno fatto lievitare i costi fino a 40-45 euro al mese per vedere le partite di serie A e degli altri campionati, oltre che degli altri sport. Vedere in senso eufemistico, naturalmente.

Per provare a porre rimedio il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato Dazn e i presidenti di serie A. "A tutela dei consumatori - è il Tweet di Urso - ho convocato per il 10 gennaio al Mimit i vertici della società Dazn, con il ministro dello Sport, Andrea Abodi e dei vertici della Serie A. Il perpetuarsi del disservizio impone di fare chiarezza sulle azioni che la società intende prendere".